Il Pallonaro

Ibrahimovic Golden Foot 2012, premio alla carriera per lo svedese

Di questo pomeriggio la notizia della vittoria di Ibrahimovic del Golden Foot 2012, prestigioso riconoscimento che vanta fra gli altri vincitori quali Franco Baresi, Roberto Baggio, Francesco Totti e lo stesso Alessandro Del Piero. Il premio arriva dopo due stagioni da incorniciare dal punto di vista professionale, e quest’ultima appena iniziata che promette altrettanto (se non di più) bene. Una vita calcistica da Leone in campo nazionale, ovunque è andato. Scudetti a raffica, titoli capocannonieri pure, ma sempre e solo farfalla quando la luce diventava più scura e la musica della Champions iniziava a risuonare negli stadi europei. Per essere davvero paragonato ai due calciatori simbolo della nuova generazione, ovvero Messi e Ronaldo, Ibracadabra risulta mancante nella Coppa dalle grandi orecchie.

Va da sé che quest’ultima ti consegna la fama eterna, il massimo per un giocatore di calcio, forse più anche di un Mondiale o di un Campionato Europeo. Perché Messi e Ronaldo non hanno mai alzato al cielo una Coppa del Mondo o trionfato nella rassegna continentale (vedi CR7), e poco importa (leggi Uefa), perché il Pallone d’Oro è affare loro da un lustro ormai.

Ibrahimovic Golden Foot 2012 | © Tullio. M. Puglia/Getty Images

Ibrahimovic Golden Foot 2012, questo il premio per il bomber di Malmoe. Ci verrebbe da dire un riconoscimento alla carriera di Ibra, perché bisogna pur sempre aver compiuto 29 anni per riceverlo, quindi non deve sembrare un’eresia se Messi ancora non l’ha vinto (potremmo già scommettere che allo scoccare dei 29 anni come regalo di compleanno la Uefa gli recapiti sotto casa un Piede d’Oro, da aggiungere ai vari palloni dello stesso metallo che l’argentino ha ricevuto e riceverà nei prossimi anni).

Lo svedese può invece consolarsi perché almeno un Golden Foot l’ha vinto, che se vogliamo catapultarlo nel mondo dello spettacolo è un po’ come il Telegatto che un tempo Gerry Scotti ti consegnava tra le mani. L’Oscar rimane lontano, quello è per gente che ha davvero scritto pagine importanti della storia calcistica.

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