Il Pallonaro

Il punto del grande Alfredo Pedullà su arbitri e allenatori

Allenatori che vanno e che vengono, a Grosseto con una squadra che era ai margini dei playoff è arrivato Ezio Rossi, zero punti e sette gol sul groppone nelle ultime due partite. Tutti vogliono vincere, in molti improvvisano. Ma che calcio è se il problema arbitrale non è una cosa trattata davvero, a meno che non sia una convenienza, se chi arbitra in serie B (imbarazzante Farina in Modena-Parma) lo fa come se fosse una cortesia? Ma che calcio è se Bergonzi a Reggio Calabria fa danni pesanti nei riguardi della Reggina e sottrae due punti che sarebbero stati di vitale importanza per la salvezza? E se quando arbitra Brighi non sai se il voto può essere più alto di “quattro e mezzo”. Ma che calcio è se quando danno un gol al Bari non buono ne parlano tutti e elencano presunte trame a favore di Matarrese, invece quando non concedono un rigore alla stessa squadra di Conte e non segnalano un fuorigioco all’avversario che trova il gol, tutto è regolare. Potrei continuare. A proposito di Bari: credo che qualcuno sia molto geloso e invidioso che stia lottando per la serie A, se ne faccia una ragione. Sul caso Possanzini e Mannini la Figc ha deciso di intervenire dopo la squalifica: sarebbe stato il caso di farlo prima per tutelare due bravi ragazzi e combattere un sistema sbagliato, a scoppio ritardato. Il tesseramento di Volpato a Piacenza, con relativo ritorno di Colombo a Bari, è andato in onda quasi un mese dopo la chiusura del mercato: un tesseramento irregolare è diventato all’improvviso regolare, siamo sicuri che sia una cosa buona e giusta? Questo non è calcio, è una baraonda, un casino disorganizzato, un’improvvisazione al minuto. Se ci ridessero i nostri momenti di sano divertimento, senza intossicarci la vita anche per due mesi di fila, io ci metterei dieci firme. Ma è una chimera, purtroppo siamo nello scantinato più basso.
Nel frattempo si sta movimentando il mercato degli allenatori. Delio Rossi, a meno di clamorose sorprese, lascerà la Lazio, quando scadrà il contratto si congederà e valuterà le proposte, in prima battuta quelle del Napoli. Lotito sta pensando ad Acori, ha intensificato i rapporti sapendo che il buon Leo non resterà a Livorno, probabilmente anche in caso di promozione. Marino a Udine è tutt’altro che sicuro di proseguire malgrado il lungo e ricco contratto. Prandelli ha parlato chiaro,ma io spero (per il progetto Fiorentina) che la sua tentazione di lasciare rientri al più presto. Beretta ha perso il controllo del Lecce e la colpa non può essere soltanto di Angelozzi che ha indubbiamente bucato sul mercato: ho visto il Lecce di Udine del primo tempo, preferisco sorvolare. Non soltanto per Ancelotti ma anche per Ranieri, malgrado i silenzi, saranno fondamentali gli ultimi tre mesi di stagione. Applausi a Gasperini, qualcuno in meno a Mazzarri che ha messo la Coppa Uefa sotto i piedi nella gara di ritorno in Ucraina: a quel punto sarebbe stato giusto uscire al primo turno. Nel momento del suo insediamento qualche amico (non mio,per fortuna) aveva venduto Mihajlovic come l’allenatore del secolo: ultimamente ha fatto qualche danno, l’interpretazione del primo tempo di sabato scorso a Roma è stata quasi da museo degli orrori. A Napoli bisogna gestire bene la situazione, non è giusto che Reja dica “se il problema sono io, posso anche andare”: è più giusto che resti al suo posto e dimostri come si può uscire dalla crisi. Troppo comodo andarsene, pur tenendo conto che la società quest’anno ha commesso errori colossali. Qualche danno (troppi danni…) l’ha creato anche lui, lasciando milioni su milioni (di euro) in panchina, l’esclusione di Maggio a Torino è stata incomprensibile soprattutto se al suo posto ha deciso di schierare Montervino che avrebbe avuto un senso in mezzo al campo e non sulla fascia. Ahi Reja, siamo in caduta libera…

Fonte:TMW

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