
Insulti e pugni nello spogliatoio: rissa dopo il match scudetto - Ilpallonaro.com (Pixabay)
Il calcio italiano continua a fare i conti con episodi inquietanti, che vanno ben oltre il risultato di una partita e che sfortunatamente mettono in ombra i meriti sportivi.
In una stagione già segnata da contestazioni, insulti agli arbitri, tensioni tra giocatori e atteggiamenti sopra le righe, quanto accaduto nel campionato Primavera rischia di diventare l’ennesimo simbolo di un problema sistemico. Se da un lato la Serie A ha appena chiuso i battenti con verdetti sportivi definitivi, dall’altro, proprio nel settore giovanile – quello che dovrebbe rappresentare i valori fondanti dello sport – è andato in scena un episodio che ha lasciato tutti senza parole.
È il rispetto che manca, sempre più spesso. Verso gli avversari, verso i direttori di gara, verso le regole non scritte del fair play. Ci si chiede cosa stiano apprendendo i giovani calciatori in un contesto dove anche le figure adulte e professioniste sembrano dimenticare i principi fondamentali della sportività. E se è in un vivaio che si costruiscono gli uomini prima ancora che gli atleti, quanto successo in occasione della semifinale del campionato Primavera tra Roma e Fiorentina dovrebbe scuotere coscienze e strutture. Perché la partita, vinta 2-1 dai viola, è diventata un dettaglio secondario di fronte alla scena che si è verificata nel post gara.
Campionato Primavera, Zaniolo perde la testa
A finire sotto i riflettori è stato Nicolò Zaniolo, ex calciatore della Roma, oggi alla Fiorentina in prestito dal Galatasaray. Il numero 22 era presente sugli spalti del Viola Park per assistere alla semifinale tra le due formazioni Primavera. Ma, secondo quanto ricostruito e denunciato dalla società giallorossa, al termine dell’incontro si sarebbe introdotto senza autorizzazione nello spogliatoio della Roma Primavera, dove avrebbe avuto un comportamento provocatorio, culminato in un alterco durante il quale avrebbe colpito fisicamente due giovani calciatori della squadra.

La AS Roma ha subito diffuso un comunicato ufficiale molto duro. Di tutt’altro tenore la versione fornita dalla Fiorentina, che ha riportato le parole dello stesso Zaniolo: “Al termine della partita sono sceso negli spogliatoi per complimentarmi con i ragazzi della Fiorentina e poi sono passato nello spogliatoio della Roma per salutare e complimentarmi anche con loro per la stagione. Ma ad un certo punto hanno iniziato ad insultarmi e, per evitare che la situazione degenerasse, ho preferito andare via”. Le versioni restano opposte e il clima è tesissimo. Quello che è certo è che un giocatore professionista, in un contesto giovanile, ha finito per essere protagonista assoluto in negativo. Un fatto grave, che getta un’ombra sul finale di stagione e che potrebbe avere conseguenze anche in sede disciplinare. In un calcio che fatica a riformarsi, l’educazione e il rispetto continuano ad essere i primi assenti.