La Juventus sposa Adidas 190 milioni in 6 anni

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Juventus-Adidas un accordo da 190 milioni | © Gonzalo Arroyo / Getty Images

La Juventus dice addio a Nike, dalla stagione 2015-2016, a fine contratto con l’azienda statunitense, il club di Corso Galileo Ferraris vestirà la maglia del nuovo sponsor tecnico: Adidas. Il noto marchio tedesco ha perfezionato l’accordo con la società bianconera per la durata di 6 anni. Ad annunciarlo, nella giornata di ieri 24 Ottobre,  il club torinese con una nota ufficiale:

Adidas diventerà sponsor tecnico di tutte le squadre Juventus a fronte di un corrispettivo fisso complessivo per i sei anni di durata del rapporto pari a 139,5 milioni di euro. Tale importo non include le forniture annuali di materiale tecnico e i premi variabili legati ai risultati sportivi di Juventus. Adidas gestirà inoltre le attività di licensing e di merchandising di Juventus a fronte di un corrispettivo fisso di € 6 milioni all’anno. Juventus beneficerà anche di royalties addizionali al superamento di determinati volumi di vendita. Fino al 30 giugno 2015, e quindi per tutta la stagione in corso e per la prossima (2014/2015), Juventus proseguirà la collaborazione con Nike quale sponsor tecnico e licenziatario“.

Juventus-Adidas un accordo da 190 milioni | © Gonzalo Arroyo  / Getty Images
Juventus-Adidas un accordo da 190 milioni | © Gonzalo Arroyo / Getty Images

Dunque l’accordo Juventus Adidas vale 23,25 milioni a stagione che uniti alle altre voci elencate nel comunicato arrivano ad una somma vicino ai 190 milioni di euro in sei anni, quasi il doppio di quanto percepito da Nike.
La Juventus si accosta ai grandi club più pagati d’Europa, tra questi anche i club già “vestiti” dalla multinazionale tedesca quali: Real Madrid, Chelsea, Bayern Monaco e Milan che, fa sapere quest’ultimo, percepisce già un compenso superiore a quello della Juve.

Intanto Andrea Agnelli, al termine dell’assemblea degli azionisti della Juventus che si è tenuta oggi allo Stadium, non perde occasione per palesare i suoi dubbi sul futuro del calcio italiano “che rimane immobile“:

Vogliamo trovare nuove forze, nuovi stimoli, nuove idee per offrire al calcio italiano il contributo di cui continua ad avere urgente necessità. La Lega deve avere il coraggio di prendere in mano i propri destini, deve trovare una nuova capacita’ di dialogo con le istituzioni sportive e i policy makers, affrontare i problemi con maggiore serenità e volontà di creare intorno a se’ un consenso. Stimo e conosco Beretta (Maurizio Beretta, alla guida della Lega Serie A dal 2010) da sempre ma per la Lega Calcio, oggi c’è bisogno di un presidente di rappresentanza, che può essere uno di noi, un vero amministratore delegato che gestisca la Lega“.

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