Dopo l’intervento del segretario generale della Federazione serba anche il presidente del massimo organismo calcistico del paese balcanico Tomislav Karadzic accusa la FIGC e fa sapere che chiederĂ espressamente all’Uefa di poter rigiocare Italia – Serbia, partita valida per le qualificazioni ai prossimi Europei e interrotta dopo 7 minuti di gioco per i disordini scoppiati nel settore riservato ai tifosi serbi.
- “I padroni di casa sono responsabili per l’organizzazione. Secondo il protocollo dell’Uefa, chi ospita un evento deve fare il possibile per prevenire incidenti. Noi abbiamo fatto ciĂ² che dovevamo, abbiamo sollecitato l’attenzione dell’Italia sul rischio che poteva esserci.
Non hanno fatto nulla per prevenire gli incidenti nonostante i nostri avvertimenti. Non hanno fatto nulla dopo aver assistito ai disordini nell’immediata vigilia della partita. Per questo chiederemo all’Uefa la ripetizione della partita“.
Richiesta che verrĂ formulata ufficialmente il 18 ottobre quando Karadzic incontrerĂ il presidente del massimo organismo europeo Michel Platini. Poi il 25 a Nyon una delegazione di entrambe le federazioni (italiana e serba) terranno un colloquio per far valere le proprie ragioni e da li la decisione qualche giorno piĂ¹ tardi dell’Uefa sul da farsi, se assegnare la vittoria a tavolino all’Italia o far ridisputare il match.
Insomma la Serbia insiste nel dire che le responsabilitĂ di quanto accaduto sono da attribuire all’organizzazione italiana. SpetterĂ all’Uefa stabilire se ci sono questi presupposti oppure archiviare il caso attribuendo piena responsabilitĂ all’esagitata tifoseria serba e di conseguenza alla Federazione della Serbia.








