Il Pallonaro

Bilancio azzurro di Londra 2012: Italia 28 medaglie e qualche rammarico

Il giorno dopo la chiusura dei giochi olimpici è sempre un giorno triste, emozioni, sogni, aspettative, delusioni e gioie in questi 16 giorni di giochi in cui l’Italia chiude con una medaglia in più rispetto alla spedizione cinese.

Otto ori, nove argenti e undici bronzi è questo il bottino che gli atleti azzurri hanno saputo raccogliere in questi giorni a cinque cerchi dove la spedizione azzurra non si è fatta mancare assolutamente nulla nel bene e nel male.

Il presidente del Coni uscente, Gianni Petrucci, si è ritenuto soddisfatto delle medaglie vinte dato che la previsione alla vigilia dei giochi era stata di 25 medaglie, previsione forse volutamente tenuta al ribasso. Come al solito la miniera azzurra è stata rappresentata dalla scherma che ha collezionato la bellezza di sette medaglie e tre titoli olimpici tutti nel fioretto con Elisa Di Francisca ed i due dream team maschile e femminile. La sorpresa più lieta di questi giochi è rappresentata dalla nazionale di tiro, che sempre aveva contribuito alla grande nei precedenti giochi, ma mai come in questa edizione con la scoperta dei fuoriclasse Niccolò Campriani e Jessica Rossi.

Molmenti con il suo oro nella canoa  stato uno dei pochi atleti che ha confermato le speranze della vigilia, con la medaglia d’oro più bella sicuramente rappresentata da Carlo Molfetta nel Taekwondo e senza dimenticare lo splendido “ten” finale di Michele Frangillinella gara a squadre di arco.

Carlo Molfetta, è suo l’oro più bello di Londra 2012 ©ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

È opinione di chi vi scrive che però la tanta contentezza e soddisfazione rappresentata dal massimo organo sportivo italiano non è al 100% condivisibile. È vero che l’età media dei medagliati si è abbassata a 27 anni ma ci pare che i titoli vinti siano frutto più di un eccellenza tipica italiana che naturale conseguenza di una programmazione a lungo corso. Ovviamente come in ogni olimpiade ci ricordiamo sempre degli sport c.d. “minori” per poi non fare assolutamente niente per cercare di migliorare delle federazioni che potrebbero dare tantissimo allo sport italiano. Purtroppo non ci dobbiamo dimenticare che nel ciclismo su pista l’Italia ha presentato solamente un atleta (Elia Viviani) e le imbarcazioni qualificate in questi giochi sia nel canottaggio che nella canoa sono assolutamente poche per la tradizione e le vittorie conseguite in passato.

Adesso l’appuntamento sarà fra quattro anni a Rio dove speriamo ci sia una crescita complessiva dello sport italiano e con la consapevolezza che i valori mostrati in questi giochi sono veramente cosa rara rispetto allo “splendido” spettacolo mostrato dal calcio italiano in occasione della finale di supercoppa fra Juventus e Napoli.

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