Mihajlovic torna parlare ai microfoni per la partita che vedrà impegnato il suo catania contro l’Inter, squadra in cui ha militato sia come giocatore che come vice di Roberto Mancini. Tra le molte domande che riguardano il campionato spicca anche quella su Mourinho, Mihajlovic infatti “a sorpresa” dichiara di aver cambiato idea sullo Special One; Ecco le dichiarazioni integrali del Serbo:
Mihajlovic, lo sa che tra due giorni mezza Italia tiferà per il Catania?
«Milanisti e romanisti, probabilmente, ma io non posso pensare allo scudetto. Io devo salÂvare questa squadra, perché se lo merita»
Per lei quella contro l’Inter è la partita del cuore.
«Una delle partite del cuore, perché quando incontro la Lazio o la Sampdoria le emozioni sono le stesse. Squadre a cui ho legato la mia vita. Ma in campo i sentimenti non possono trovare spazio. L’Inter vuole lo scudetto, il Catania vuole la salvezza».
Meglio incontrarli ora che non volano più.
«Questo non lo so, è difficile scegliere il moÂmento più opportuno per affrontare un’avÂversaria. L’Inter è talmente forte, che fa pauÂra davvero. Però…».
Però?
«In questo momento il Catania può battere chiunque, perché sta bene».
Vuole riaprire la lotta per lo scudetto, proÂprio lei ex interista?
«La lotta si è già riaperta da qualche settiÂmana, ormai quattro punti di vantaggio non sono più una garanzia. Io, alla Lazio, ho perÂso lo scudetto con nove punti in più e l’ho vinÂto quando di nove punti ero sotto. Voglio vinÂcere, mi auguro per il presidente Moratti e per i tifosi nerazzurri che l’Inter conquisti il titolo».
Milan o Roma, dietro all’Inter?
«Oggi dico Milan, ma in una settimana può cambiare tutto. Occhio alla Roma».
Ma perché l’Inter, in volata, ha sempre il fiatone? E’ successo anche all’epoca di ManÂcini.
«Nel suo dna, evidentemente, ha la sofferenÂza come destino. Ma non solo: è la Champions la vera ossessione dell’Inter, ormai da anni. Lo scudetto, adesso, lo danno quasi per sconÂtato, rappresenta il minimo per i nerazzurri».
Neanche Mourinho si è avvicinato alÂl’obiettivo.
«Lui ha preso una squadra molto forte, che aveva iniziato un ciclo importante, e l’ha rinÂforzata in modo spaventoso. E’ stato bravo a farsi comprare da Moratti i giocatori che voÂleva. Ora se la gioca contro il Chelsea: ha un piccolo vantaggio, può sfruttarlo».
L’Inter ha cambiato la panchina proprio per vincere la Champions, ma per ora non si sono visti grandi progressi.
«Io dico la verità : appena arrivato in Italia, il tecnico portoghese mi stava sulle scatole, non sopportavo i suoi comportamenti. Ora ho cambiato idea, per me è un grande personagÂgio. Lo stimo».
Si spieghi meglio, per favore.
«Lui tratta male i suoi interlocutori, spesÂso chiunque si trovi davanti a lui, a volte prende in giro anche voi giornalisti, ma tutto gli viene permesso. Lo dico in senso buono: quindi alla gente piace. Faccio un esempio: se in Serbia si esponesse così e usasse le stesÂse tecniche di comunicazione, non durerebÂbe più di un mese. Chiedete a Zenga cosa gli è successo: due dichiarazioni fuori dalla norÂmalità ed è dovuto andare via da Belgrado».
Viva Mourinho, allora.
«E’ giusto che faccia così, mi piace sempre di più. Se se ne andasse, mi dispiacerebbe. Aspetto sempre con curiosità di vedere che cosa dice o che cosa combina».
A proposito di gente che se n’è andata: si aspettava il divorzio tra Inter e IbrahimoÂvic?
«Sì, perchè Ibra non può stare più di due o tre anni in una squadra. Dopo questo perioÂdo, non sopporta più i compagni e i compagni non sopportano più lui. Un tipo alla Bobo VieÂri, insomma: straordinari campioni, ma difÂficili».








