Il Pallonaro

Napoli campione d’inverno. Empoli rivelazione Juve gran rimonta

Gonzalo Higuain, simbolo del Napoli capolista

Il Napoli ha chiuso il suo girone d’andata in vetta alla classifica di Serie A. Ormai Sarri, e il suo staff, non può più nascondersi. Il tecnico toscano partito con l’indifferenza e lo scetticismo di molti, ha dimostrato e messo in luce tutte le sue qualità, tutta la sua bravura e intelligenza tattica. A Frosinone Higuain, che ha raggiunto quota 18 gol in stagione, al pari di Aubameyang a Borussia e compagni hanno fornito una grande prova di maturità, trascinati dal suo capocannoniere, da un gruppo sempre più solido e da un Gabbiadini autore di un gol da antologia.

Maurizio Sarri, allenatore del Napoli campione d’inverno

A Empoli mister Giampaolo non ha fatto sentire la mancanza di Maurizio Sarri, che aveva lasciato i toscani dopo tre stagioni. Il tecnico ha avuto l’intelligenza e l’umiltà di ripartire da una base solida, da un modulo e da un assetto collaudato. Senza i partenti Rugani, Valdifiori, Vecino e Hysaj, gli azzurri hanno conquistato 30 punti in 19 partite.

La Juventus dai due volti nella stagione in corso. Lo spartiacque del Campionato è stato il gol di Cuadrado nel derby che ha dato la vittoria alla squadra di Allegri, da li in poi la Juventus non si è più fermata. Ha saputo ribaltare un inizio traumatico, superando in questo turno Fiorentina e Inter avvicinandosi alla vetta quando ancora un intero girone è da giocare.

In una stagione zoppicante la Lazio ha superato la Fiorentina in trasferta, dopo aver sconfitto l’Inter  a San Siro, , criticata nei giorni scorsi per le vittorie striminzite  e per il non gioco imputato a Mancini, hanno disputato una delle loro migliori partite. Nella gara con il Sassuolo, Consigli è stato autentico protagonista del match.

Proprio la squadra di Di Francesco è in testa nella classifica avulsa degli scontri diretti tra le prime sei della Serie A: il Sassuolo ha sconfitto Napoli, Juventus, Inter e ha pareggiato con Roma  e Fiorentina; dimostrazione di quanto la squadra emiliana sia sempre più una realtà bella e solida del nostro calcio.

Sabato sera è andato in scena il match tra le grandi deluse della Serie A: ovvero Roma e Milan, entrambe partite con ambizioni europee e problemi cresciuti nei mesi a seguire, dovuti a mal di pancia, problemi societari, infortuni e chi più ne ha più ne metta. La Roma è ancora impegnata in Champions League, anche se il Real Madrid è ovviamente favorito, mentre il Milan ha fissato nella Coppa Italia il suo obiettivo primario.

Involuzione negativa nella Torino granata: la squadra sta precipitando in classifica e si segnala una rottura di feeling tra i sostenitori della squadra e l’allenatore. La vicenda Quagliarella sfocia nell’autolesionismo se a giocare è Martinez, sbagliando tre gol. Bisogna ritrovare la serenità autunnale ora smarrita, per non rischiare di essere invischiati in zone pericolose della classifica.

Otto punti e lo zero nella casellina dei successi ottenuti, a Verona, sponda Hellas, si aspettavano un Campionato diverso, più tranquillo, invece  il bilancio stagionale è da incubo. La squadra non ha più risorse, ne tecniche ne psicologiche, per rimanere nella massima categoria: forse non era tutta colpa di Mandorlini.

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