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NBA 10/11: Analisi Northwest Division

Nba | foto tratta dal web

Nella nostra analisi alla scoperta delle 30 franchigie della NBA, l’ultima Division da esaminare รจ la Northwest. Anche questa sembra una divisione equilibrata, se escludiamo i Minnesota Timberwolves che sono destinati a fare da comparsa ma possono trovare anche motivi per sorridere visto che i tanti giovani messi a roster un giorno potranno riportare i “Lupi” nel giro del basket che conta. A dividersi lo scettro restano in 4: Oklahoma City Thunder, Utah Jazz, Denver Nuggets, Portland Trail Blazers. Per logica, dopo lo stupendo campionato passato, chiuso con il traguardo delle 50 vittorie, e visto che dati alla mano รจ la squadra piรน giovane (e forse talentuosa, assieme agli Heat) della NBA, diamo per favoriti i Thunder. Gli aggettivi per questa squadra si sprecano: oltre al talento si abbina un atletismo fuori dal comune, la corsa รจ il punto forte di questa squadra che, se non si รจ preparati fisicamente, rischia di mandare negli spogliatoi gli avversari, “con la lingua di fuori” ogni partita. Ad un gruppo giร  forte, costruito a furia di scelte alte al Draft sono stati aggiunti 2 ottimi tiratori da 3 (Cook da Miami, vincitore anche della gara del tiro da 3 punti all’All Star Game 2009, e Peterson da New Orleans) ed un centro di grande prospettiva come Cole Aldrich (arrivato dal draft via Hornets come 11esima scelta assoluta). Potenzialmente sarebbero secondi dietro ai soli Lakers ad Ovest ma occhio alla gioventรน che in questi casi rischia di essere un’arma a doppio taglio per via della poca esperienza quando arriveranno i momenti decisivi. Subito dietro sarร  lotta durissima tra Nuggets (che saranno competitivi se resterร  Anthony, altrimenti saranno dolori in Colorado), Blazers (che devono valutare il rientro dopo l’ennesimo infortunio di Greg Oden) e i Jazz, rimasti molto competitivi nonostante la perdita di un talento come Boozer andato ai Bulls. Sarร  importante ridurre al minimo gli errori in una divisione cosรฌ equilibrata, per prevalere non bisogna lasciarsi andare a distrazioni.

DENVER NUGGETS: I Nuggets sono la squadra piรน difficile da capire in questo momento. E gran parte del merito รจ dovuto al fatto della situazione instabile di Carmelo Anthony: se il numero 15 resterร  (e deve farlo volentieri) Denver potrร  ambire a raggiungere la finale di Western Conference, perchรจ le potenzialitร  della squadra sono ottime. Se vorrร  andare via, o peggio ancora giocherร  controvoglia, la situazione in Colorado precipiterร  drasticamente. A nulla varrร  avere un quintetto discreto se la punta di diamante andrร  verso altri lidi: anche se Billups resta un solido play, Afflalo un’ottima guardia, Martin un top player tra le ali grandi e Nenรจ un bravo centro, senza Anthony la squadra perde molto in termini di punti, talento e pericolositร . Non servirebbe neanche usare il neo acquisto Al Harrington, nรจ puntare sul talento (peraltro discontinuo) di J.R. Smith per ovviare ad una eventuale partenza. Se il roster resterร  questo, Denver, sotto la guida di un tecnico bravo e preparato come George Karl potrร  andare lontano. I playoff sono il traguardo minimo, coltivando il sogno del ritorno alle finali di Conference. Altrimenti si prospettano tempi duri. I tifosi sperano almeno che, se proprio ci si deve privare della “Stella”, la cessione venga monetizzata al massimo, solo cosรฌ si potrebbe sperare in un futuro un pรฒ meno buio.

Arrivi: Shelden Williams, Al Harrington.
Partenze: Johan Petro, Malik Allen.
Scelte al Draft: nessuna
Probabile quintetto base Playmaker:
Chancey Billups
Shooting Guard: Arron Afflalo
Small Forward: Carmelo Anthony
Power Forward: Al Harrington (in attesa del rientro di Martin)
Center: Nenรจ

ROSTER

Guardie: Chauncey Billups, Anthony Carter, Ty Lawson, Arron Afflalo, J.R. Smith
Ali: Al Harrington, Chris Andersen, Carmelo Anthony, Renaldo Balkman, Kenyon Martin, Shelden Williams, Gary Forbes Centri: Nenรจ, Melvin Ely
Head Coach: George Karl

MINNESOTA TIMBERWOLVES: In poco piรน di un anno il nuovo G.M. Kahn ha letteralmente cambiato volto ai giovani T-Wolves. Ma questa trasformazione, anche se in pochi riescono a comprenderne le scelte e le valutazioni, potrebbe ben presto portare ad un futuro migliore a Minneapolis: tanti giovani e tanti volti nuovi che vogliono rifarsi dopo un inizio di carriera non facile in NBA. Oggi Minnesota dovrebbe scendere in campo con le stesse guardie dello scorso anno, Flynn e Brewer, anche se allโ€™inizio ci sarร  Ridnour visto che Flynn รจ alle prese con un infortunio. I 2 lunghi dovrebbero essere Love e Beasley anche se Milicic รจ sempre insidioso alle loro spalle. Soprattutto l’ex Miami Heat, fatto fuori dalla dirigenza della Florida, vuole dimostrare che non ha nulla da invidiare al ben piรน noto Bosh che ne ha preso il ruolo ed il posto in squadra in quel di South Beach. Il ruolo di ala piccola รจ il rebus piรน complicato dato che Wesley Johnson, rookie dalle potenzialitร  illimitate (scelto con il numero 4) dovrebbe partire titolare, ma, dopo la buona preseason disputata, Martell Webster potrebbe mettere in difficoltร  coach Rambis. Anche se la perdita di Al Jefferson pesa (ma il giocatore aveva ormai finito i giorni in Minnesota) tuttavia ci sono buoni motivi per essere moderatamente ottimisti: questo sarร  un anno agonistico di valutazione per la dirigenza che potrร  visionare tanti giovani e decidere su chi puntare per un buon progetto futuro e chi sacrificare perchรจ non idoneo alle idee di squadra. Certamente “Minnie” passerร  ancora per il Draft il prossimo anno, quindi niente post season, ma รจ incoraggiante che dopo tanto tempo (circa 4 anni ormai) si intraveda un progetto tecnico per far uscire i Wolves dall’anonimato. In attesa di vedere se Rubio, quando lascerร  Barcellona, giocherร  a Minneapolis oppure vorrร  essere ceduto altrove. Per ora l’obiettivo minimo รจ di migliorare il pessimo record dello scorso anno (e su questo non ci vorrร  molto, almeno cosรฌ si spera).

Arrivi: Luke Ridnour (Milwaukee Bucks), Michael Beasley (Miami Heat), Kosta Koufos (Utah Jazz), Nikola Pekovic (Panathinaikos), Anthony Tolliver (Golden State Warriors), Martell Webster (Portland Trail Blazers), Sebastian Telfair (Cleveland Cavs)
Partenze: Ryan Gomes (Clippers), Ramos Session e Ryan Hollins (Cavs), Al Jefferson (Utah Jazz)
Scelte al draft: Wesley Johnson (pick n.4), Lazard Hayward (pick n.30)
Probabile quintetto base
Playmaker: Jonny Flynn
Shooting Guard: Corey Brewer
Small Forward: Wes Johnson
Power Forward: Michael Beasley
Center: Kevin Love

ROSTER

Guardie: Wayne Ellington, Jonny Flynn, Luke Ridnour, Sebastian Telfair, Martell Webster, Maurice Ager
Ali: Michael Beasley, Corey Brewer, Lazar Hayward, Wesley Johnson, Anthony Tolliver,
Centri: Kosta Koufos, Kevin Love, Darko Milicic, Nikola Pekovic
HEAD COACH: Kurt Rambis

PORTLAND TRAIL BLAZERS: Sono ormai 4 anni che i Blazers sono ritenuti la squadra con il miglior progetto tecnico dell’intera NBA. O meglio lo erano, perchรจ a partire dalla seconda metร  della scorsa stagione, di questo “titolo” (che lascia il tempo che trova ma che alcune volte รจ utile nell’indicare i futuri dominatori di uno sport di squadra) si sono appropriati di prepotenza i Thunder. I Blazers quindi partono un pรฒ con i fari spenti quest’anno ed hanno da chiedere al campionato che li attende solo ed esclusivamente una cosa: che gli infortuni (tremendamente lunga la lista dei giocatori non disponibili in questi ultimi 2-3 anni) li lascino finalmente in pace. Se ciรฒ avvera i Blazers potranno sicuramente dire la loro visto che la scorsa annata, senza l’apporto di giocatori fondamentali in vari ruoli (Oden, per buona parte di tempo Roy), sono riusciti lo stesso a portare a casa ben 50 vittorie, solo 7 in meno rispetto ai Lakers che hanno avuto il miglior record della Western Conference. Proprio da Oden si deve ripartire: il centrone dalle potenzialitร  illlimitate ha disputato solo 82 partite sulle 246 disponibili da quando nel Draft del 2007 รจ stato chiamato dalla franchigia dell’Oregon con il numero 1 assoluto (sacrificando quindi un fenomeno come Kevin Durant chiamato con la scelta numero 2 dai Seattle Sonics). In pratica ha disputato un solo anno intero sui 3 disponibili, gli infortuni lo hanno tormentato fin dall’inizio (basti pensare che il primo anno, quello da rookie, รจ stato saltato completamente per un’operazione di microchirurgia al ginocchio). Anche lo scorso anno Oden ad un certo punto ha dovuto arrendersi nel momento in cui per prendere un rimblazo si รจ fratturato la rotula. Il ritorno in campo non dovrebbe tardare ad arrivare ed in Oregon sperano che questa serie incredibile di infortuni e (sfortune) sia arrivata al capolinea, lasciando dimostrare a Greg che gli analisti che per impatto lo paragonavano al giovane Shaq O’Neal avevano pienamente ragione. In effetti vedendo giocare (per quel poco che si รจ potuto vedere tra l’altro) Oden, si ha questa impressione, le potenzialitร  per essere il miglior centro della Lega ci sono tutte (รจ una forza della natura, con una potenza vista poche volte) e diventare il vero erde di o’Neal potrebbe anche non essere un’eresia. Bisognerร  vedere il suo recupero sui parquet. Intanto il numero 52 in allenamento sta dando buoni segnali. Giocatori fondamentali per il progetto sono sicuramente Roy come guardia titolare (di cui tutti conosciamo le capacitร  cestistiche) e LaMarcus Aldridge in ala grande chiamato ad esplodere definitivamente quest’anno, poi Miller come play e Batum in ala piccola (giocatore molto sottovalutato ma vero “steal of the Draft” da parte di Kevin Pritchard quando lo scelse). A dare una mano รจ arrivato Wes Matthews da Utah, mentre Fernandez spinge per andare via. Babbitt, preso al Draft tramite Minnesota, potrebbe rappresentare il vero punto di svolta tra i tiratori. Camby darร  il solito apporto di sostanza sotto il canestro. Peccato per il giovane Pendergraph, ala grande con ottime prospettive, fuori per tutta la stagione (ma non c’รจ da meravigliarsi visto che si parla dei Blazers) prima ancora di iniziare a giocare. A proposito di Pritchard, 2 parole sull’ex manager che ha costruito questi Blazers: forse silurato con troppa fretta in Estate, dopo il Draft, รจ ancora nel cuore dei tifosi, visto che i supporters rossoneri imputano la mancanza di vittorie al proprietario Paul Allen. L’obiettivo รจ puntare sempre piรน in alto, quindi un miglioramento delle 50 vittorie pare auspicabile per Portland. Sperando nell’integritร  fisica, poi, ogni traguardo pare raggiungibile.

Arrivi: Wes Matthews (Utah Jazz)
Partenze: Jerryd Bayless (New Orleans Hornets) Martell Webster (Minnesota Timberwolves) Juwan Howard (Miami Heat), Ryan Gomes (Clippers)
Scelte al Draft: Luke Babbitt (pick 16, da Nevada University via Minnesota Timberwolves), Elliot Williams (undrafted, da Mmphis University), Armon Johnson (undrafted, da Nevada University) Probabile quintetto base
PG- Andre Miller
SG- Brandon Roy
SF- Nicholas Batum
PF- LaMarcus Aldridge
C- Greg Oden

ROSTER

Guardie: Andre Miller, Brandon Roy, Armon Johnson, Patty Mills, Elliot Williams, Wes Matthews, Rudy Fernandez.
Ali: Nicholas Batum, LaMarcus Aldridge, Dante Cunningham, Luke Babbitt.
Centri: Marcus Camby, Greg Oden, Joel Przybilla, Fabricio Oberto/Jeff Pendergraph.
Head Coach: Nate McMillan

OKLAHOMA CITY THUNDER: La vera squadra del futuro visto che รจ la piรน giovane in NBA. I Thunder sembrano essere la squadra che nei prossimi 10 anni potrebbe rendere la vita impossibile a tutti. Secondo molti analisti giร  quest’anno i Thunder potrebbero essere una contender per il titolo, ad Ovest la seconda piazza dietro i Lakers potrebbe essere un obiettivo facilmente raggiungibile se la crescita dei tanti giovani del roster non subirร  rallentamenti. La squadra inoltre sembra molto profonda anche in panchina e se giร  lo scorso anno, dopo 50 vittorie in stagione, nel primo turno playoff i Los Angeles Lakers hanno avuto parecchie difficoltร  nel portare a casa la serie contro OKC, quest’anno ci si aspetta un ulteriore miglioramento (sensazionale gara 4 in cui i Lakers sono stati annientati sotto 21 punti di scarto). Scott Brooks รจ stato incoronato allenatore dellโ€™anno nella passata stagione, grazie soprattutto al netto miglioramento del numero di vittorie, tuttavia deve ancora dimostrare di saper condurre questi Thunder verso traguardi sempre piรน ambiziosi.
Da parte sua Brooks รจ bravo a lavorare coi giovani, ha una solida base di buoni giocatori, una superstella in continua ascesa, ma attualmente non ha ancora il carisma di altri suoi colleghi. Puรฒ solo migliorare e diventare uno degli allenatori piรน preparati del panorama NBA. Chi รจ giร , invece tra i migliori in NBA รจ il G.M. Sam Presti, un 35 enne in continua ascesa che ha costruito pezzo per pezzo questi Thunder e che รจ corteggiato dai Top-Team della Lega. Assieme a Durant il pezzo forte di questa franchigia. Analizzando il roster non si puรฒ non parlare di Kevin Durant: a Portland si stanno mangiando le mani per non averlo scelto al posto di Oden, a Seattle la situazione รจ ancora peggio visto che solo ora si stanno rendendo conto di cosa avevano realmente ottenuto al Draft del 2007. Gli analisti di Espn prevedono che Durant sarร  la stella piรน splendente della seconda decade del ventunesimo secolo. Il destino dei Thunder รจ nelle mani di Durant, capace di diventare il piรน giovane capocannoniere della NBA a 21 anni e dopo solo 3 stagioni nella Lega. Durant รจ il prototipo di giocatore moderno: un condensato di tecnica, forza ed agilitร  con enormi margini di miglioramento negli anni. Trova il canestro avversario con una facilitร  disarmante, sta iniziando ad avere una buona propensione a rimbalzo che lo potrebbe portare a chiudere ogni match in doppia doppia. L’attitudine difensiva cresce di partita in partita. E quando comincerร  a coinvolgere maggiormente i compagni nel gioco, il rischio รจ che si assista ad un egemonia, sua e della sua squadra (almeno ad Ovest, ma il rischio รจ per tutta la Lega). Votato a Settembre come MVP dei Mondiali in Turchia, Durant ha dimostrato di essere, a soli 22 anni (compiuti da poco) anche un leader, capace di condurre la squadra ed i compagni al successo. E queste sono doti che serviranno nel futuro luminoso del numero 35. E tutto ciรฒ รจ dovuto alla testa del ragazzo che non va mai fuori dalle righe, crede fermamente nell’amicizia dei suoi compagni di squadra (che lo adorano) e mostra una maturitร  fuori dal comune (leggere gli infiniti ringraziamenti a familiari, amici e compagni di squadra ogni qualvolta ottiene qualche riconoscimento importante, ultimamente ha voluto condividere la copertina di Sport Illustrated con Sefolosha e Krstic, imponendolo alla famosissima rivista sportiva). Questo รจ ciรฒ che piace, del ragazzo, alla gente: la sua riconoscenza, il suo modo di fare, ed รจ inevitabile che per tutte queste cose sia messo in contrapposizione al “nuovo nemico pubblico” LeBron James, divenuto molto impopolare negli States dopo la decisione di abbandonare i Cavaliers. Non ci stupiremmo se tra qualche anno il nuovo numero 1 della NBA diventasse lui, intanto in molti lo danno come il probabile MVP della stagione regolare. Vedremo cosa sarร  capace di fare il numero 35.
Accanto a lui un altro talento in piena esplosione, Russell Westbrook: autore di una maiuscola stagione da sophomore, Westbrook รจ un atleta incredibile nel suo ruolo; sempre presente in campo nella passata stagione, dove ha migliorato il suo rendimento sia in termini di punti che (soprattutto) di assist. Il playmaker รจ al pari di Durant un rebus per i pari ruolo avversari, vuoi per la tecnica vuoi per il fisico che gli consente di dominare gran parte dei pari ruolo avversari su ambo i lati del campo vista la sua piรน che discreta capacitร  di difendere. Bisogna migliorare nel tiro da 3 ma le prospettive per farlo sono ottime, a quel punto nulla sarebbe vietato al numero 0.
A completare il trio c’รจ Jeff Green, ala grande atipica con un ottimo tiro da 3, scelto nello stesso Draft di Durant. Nella pasata stagione il limite di Green sono stai i centimetri ed i muscoli concessi ai pari ruolo piรน alti e grossi (vedi Gasol), ma quest’anno, in preseason, il numero 22 sembra aver messo su qualche chilo utile per contrastare gli avversari. Proprio per questo la dirigenza aveva pensato ad una trade per scambiarlo con un’ala grande piรน adatta a questo tipo di gioco ma ora sembra che Green si sia preso il posto di titolare inamovibile. Completano il quintetto Harden, sophomore che quest’anno dovrebbe prendere il posto da titolare in guardia visto il netto miglioramento nei tiri da 3 punti e nell’ottenere falli dagli avversari in penetrazione, e Krstic come centro, che perรฒ dovrร  guardarsi dal rookie Aldrich che scalpita alle sue spalle, che oltre ad una innata propensione al rimbalzo, alla stoppata ed alla difesa nel pitturato, crescendo di partita in partita potrebbe creare problemi agli avversari anche in attacco viste le mani molto educate e tecniche e visto che la stazza non รจ da sottovalutare. Un combattente nato, sicuramente il miglior centro uscito dal Draft insieme a Cousins. Dalla panchina saranno fondamentali la difesa di Sefolosha che farร  rifiatare Harden, Eric Maynor, anche lui sophomore, che giร  lo scorso anno รจ stato un ottimo cambio per Westbrook (nonostante la giovane etร  ha innate capacitร  di controllo della partita), Serge Ibaka, congolese tutto muscoli ed atletismo che darร  qualche minuto di riposo a Green, ed i tiri da 3 del veterano Peterson ed del talentino Cook (arrivato, per niente, da Miami, giร  vincitore della gara da 3 punti dell’All-Star Game 2009). Insomma non solo i titolari ma anche i cambi sembrano ottimi per questa squadra.
A Seattle ancora le autoritร  si stanno disperando per aver lasciato andare via nel Luglio 2008 una squadra del genere, che avrebbe portato notorietร  e vantaggi economici anche in cittร  (cosa che sta avvenendo ad Oklahoma City). Dispiace per i tifosi dei Sonics che ancora hanno nostalgia dei bei tempi che furono e delle partite alla Key Arena.
Sul sito ufficiale della NBA per quanto riguarda i Thunder, gli esperti hanno messo una piccola dicitura: “Ready to take flight” ovvero “Pronti a spiccare il volo”. Semplicemente niente di piรน esatto!

Arrivi: Royal Ivey (Bucks), Daequan Cook (Heat), Morris Peterson (Hornets).
Partenze: Mustafa Shakur (Hornets), Ethan Thomas (Hawks), Kyle Weaver (tagliato),Kevin Ollie (fine carriera)
Scelte al draft: Cole Aldrich (pick 11, da Kansas University via New Orleans Hornets), Tibor Pleiss (Germany), Ryan Reid (pick 57, da Florida State), Latavious Williams (pick 48, da Tulsa 66ers, DNBL)
Probabile quintetto base
Playmaker: Russel Westbrook
Shooting Guard: James Harden
Small Forward: Kevin Durant
Power Forward: Jeff Green
Center: Nenad Krstic (o Cole Aldrich)

ROSTER

Guardie: Daequan Cook, James Harden, Royal Ivey, Moris Peterson, Thabo Sefolosha, Russel Westbrook, Eric Maynor.
Ali: Kevin Durant, Jeff Green, Serge Ibaka, DJ White, Nick Collison.
Centri: Cole Aldrich, Nenad Krstic, Byron Mullens.
HEAD COACH: Scott Brooks

UTAH JAZZ: A prima vista i Jazz potrebbero sembrare indeboliti rispetto allo scorso anno. Ma chi pensa ciรฒ sbaglia ed anche di grosso. Anche dando un’occhiata all’ottima preseason, dove Utah รจ stata la migliore squadra assieme a Magic e Grizzlies (8-0 il record, battendo per ben 2 volte i bicampioni dei Los Angeles Lakers a domicilio) non si puรฒ non vedere che la partenza di Boozer รจ stata ampiamente coperta con l’acquisizione di Al Jefferson che in termini di talento non ha nulla da invidiare all’illustre predecessore. Il colpo รจ stato accolto con grande entusiasmo da tifosi e critica, che hanno salutato Big Al come lโ€™erede designato di Malone e “Booz”. Anche dal punto di vista economico, numerosi sono stati i vantaggi ottenuti, poichรฉ il contratto dellโ€™ex T-Wolves รจ piรน corto e meno oneroso di quello firmato dallโ€™uomo dellโ€™Alaska con i Chicago Bulls. Inoltre il talento del neo arrivato Gordon Hayward, stella di Butler University, compensa la perdita di un onesto tiratore da 3 punti come Korver, ed anche se Hayward in preseason non ha brillato nel tiro dalla lunga distanza pare un tiratore di gran lunga migliore rispetto a Korver. Il G.M. O’Connor ha poi firmato Raja Bell, soffiandolo ai Lakers e 2 comprimari di lusso come Earl Watson e Francisco Elson per rinforzare la squadra in ogni reparto. Per quanto riguarda Bell il suo รจ un ritorno nella squadra che lo aveva definitivamente lanciato allโ€™inizio della sua carriera nella Lega, quindi conosce giร  in parte i principi del sistema; inoltre รจ un ottimo difensore sugli esterni, il che permetterร  a Kirilenko di liberarsi dalle numerose incombenze difensive ed essere decisivo come sa in aiuto e con qualche energia in piรน da spendere in attacco. Discreto tiratore dallโ€™arco, risulterร  un ottimo innesto a condizione che riesca a guarire definitivamente dallโ€™infortunio che lo a colpito nellโ€™ultima stagione. Ovviamente le fortune della squadra passeranno dalle mani del suo playmaker, ormai entrato di diritto nellโ€™olimpo dei giocatori di prima fascia NBA, quel Deron Williams che tanti invidiano ai Jazz: lo scorso anno, il numero 8 ha mostrato durante il primo turno di playoff un arsenale a dir poco illimitato di soluzioni offensive, trascinando la squadra praticamente da solo alla sfida contro i Lakers. Al secondo turno ha sofferto decisamente la fisicitร  in aerea dei lunghi di Los Angeles, ma con le assenze di AK47 e Okur la squadra non avrebbe comunque potuto fare di meglio. Il ritorno dei 2 europei in squadra sarร  la chiave di volta della prossima stagione: tutti e 2 arrivano da unโ€™annata decisamente deludente e vogliono riscattarsi: il russo รจ allโ€™ultimo anno del suo faraonico contratto ed il turco non vuole perdere il suo posto in quintetto a favore del rampante Millsap, ipotesi non del tutto remota ed attuabile anche in alcuni momenti della partita nei quali si volesse giocare Small-Ball. Ipotizzabile un quintetto con Williams, Miles, Kirilenko, Jefferson ed Okur,ma le soluzioni in panchina per Sloan abbondano: Millsap in primis, Bell, Watson e lo scalpitante rookie Hayward. Sloan nella sua oltre ventennale esperienza in quel di Salt Lake City puรฒ dirsi sicuramente soddisfatto. Con la sua grande esperienza potrร  condurre i Jazz ad una stagione da protagonisti. Le previsioni per questa stagione sono molto simili a quelle del passato recente: sicuramente Williams e compagni hanno assicurato un ruolo importante nei prossimi playoff, ipotizzabile l’arrivo tra le prime 5 ad Ovest visto che i primi 2 posti sembrano assegnati Lakers ed Oklahoma City. Da quel momento in poi, si dovrร  lottare, forse anche contro ed oltre le proprie possibilitร , per riuscire ad arrivare il piรน lontano possibile.

Arrivi: Al Jefferson (da Minnesota Timberwolves), Raja Bell (F.A.), Francisco Elson (F.A.), Earl Watson (da Indiana Pacers)
Partenze: Carlos Boozer, Kyle Korver (ai Chicago Bulls), Wesley Matthews (ai Portland Trail Blazers), Kosta Koufos (ai Minnesota Timberwolves)
Scelte al draft: Gordon Hayward (pick 9 da Butler)
Probabile quintetto base
Playmaker: Deron Williams
Guardia: C.J. Miles
Ala Piccola: Andrei Kirilenko
Ala Grande: Al Jefferson
Centro: Mehmet Okur

ROSTER

Guardie: Raja Bell, Deron Williams, Ronnie Price, Earl Watson,
Ali: Jeremy Evans, Gordon Hayward, Al Jefferson, Andrei Kirilenko, C.J. Miles, Paul Millsap,
Centri: Francisco Elson, Mehmet Okur, Kyrylo Fesenko
Head Coach: Jerry Sloan

ANALISI PACIFIC DIVISION
ANALISI SOUTHWEST DIVISION
ANALISI CENTRAL DIVISION
ANALISI SOUTHEAST DIVISION
ANALISI ATLANTIC DIVISION

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