Il Pallonaro

NBA: Iverson ritorna a Philadelphia.

Allen Iverson, pochi giorni dopo aver annunciato il suo ritiro dal basket giocato, rientra nella NBA e lo fa scegliendo il suo “primo amore”, la squadra che più di tutte le altre lo ha visto protagonista per 10 lunghi anni (1996-2006), il team che più lo ha amato e rispettato ovvero i Philadelphia 76ers, che in quelle stagioni ha beneficiato di una media punti stratosferica da parte del suo numero 3: ben 5 stagioni con oltre 30 punti e 3 invece sui 28. Solo le prime 2 regular season sono state con medie “un pò basse” per via dell’ovvio ambientamento ai ritmi NBA (23 punti a partita!). Medie corroborate dal fatto di essere anche un ottimo passatore con molti anni sugli oltre 7 assist e un eccellente “ruba palloni” con quasi 3 steal per partita.

“The Answer” solo pochi giorni fa aveva lasciato i Memphis Grizzlies, franchigia con la quale aveva firmato quest’estate un contratto annuale da 3 milioni di dollari.
Ora ritorna in Pennsylvania sempre con un contratto annuale al minimo salariale (1,2 milioni di dollari circa).
Le voci di un suo ritorno coi Sixers si erano avute già ieri durante la trasferta della squadra a Dallas (partita poi persa di un soffio, all’ultimo tiro, per 104-102). Il suo debutto, stando a quanto affermano fonti anonime, dovrebbe avvenire Lunedì sera quando Philadelphia, dopo essersi scontrata con Thunder (Giovedì) e Bobcats (Sabato), sul proprio campo affronterà un ex-squadra di AI3 ovvero i Denver Nuggets.

Iverson nei giorni precedenti alla firma con Phila aveva intavolato trattative coi New York Knicks di Mike D’Antoni, ma tutto è naufragato quasi subito.
Si era parlato anche di un interessamento dei Cleveland Cavs sotto la forte pressione di LeBron James che evidentemente avrebbe gradito (e non poco) la sua presenza nel roster per cercare di dare l’assalto, con un’arma in più, al titolo NBA tanto agognato.
Ma è chiaro che il richiamo della squadra che lo ha lanciato e che lo ha reso famoso negli Stati Uniti e in tutto il mondo (facendogli vincere peraltro un titolo di MVP ,miglior giocatore NBA dell’anno, nel 2001 quando quasi da solo trascinò Philadelphia alla finale NBA persa contro gli imbattibili Lakers per 4-1) è stato più forte di qualsiasi altra tentazione.

Iverson dovrà cercare di dare il massimo e sostituire al meglio l’infortunato playmaker titolare Louis Williams, rimasto vittima di un brutto infortunio alla mascella (frattura guaribile in 8 settimane). Williams aveva preso il posto da titolare di Andre Miller, andato via questa estate (a Portland) e stava esprimendo nel ruolo una buona potenzialità: 14 partite giocate (34.7 minuti sul parquet) con 17.4 punti di media, 3.5 rimbalzi, 5.1 assist, 1.7 palle rubate e 0.21 stoppate. Iverson non dovrà farlo rimpiangere. Il talento c’è tutto, ma il gioco dimostrato sul campo negli ultimi 2 anni (prima nei Denver Nuggets e successivamente nei Detroit Pistons) non è stato all’altezza. Il destino dei Sixers (che hanno costruito un’ ottima squadra per essere protagonista non solo in stagione regolare ma anche nei play off, ma che al momento sta un pò deludendo) dipende ora anche da AI3. Chissà che questa unione non possa portare benefici ad entrambe le parti, come già è avvenuto in passato.

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