
Michael Schumacher una notizia mette paura tra i tifosi (Foto Inastagram - ilpallonaro.com)
Quando si parla di Formula 1 e, comunque, dello sport in generale, il nome di Michael Schumacher è sempre lì vivo nel ricordo di ogni tifoso.
Proprio per questo alcune notizie che lo tirano in ballo, che lo riguardano, fanno sussultare i cuori dei tifosi. ALcune di queste notizie sono bellissimi ricordi legati ad anni in cui Schumacher dominava in Formula 1, soprattutto con la rossa di Maranello, altre sono notizie legate al suo triste presente dopo l’incidente.
In particolare, in queste ore, una notizia sta spaventando davvero i tifosi. Alcune dichiarazioni lasciate da chi conosce bene il mondo dei motori, conosce bene anche Michael Schumacher, hanno destato timore ed aperta una discussione intorno alla Formula 1.
La paura dei tifosi che richiama in ballo Michael Schumacher
La stagione 2025 di Formula 1, almeno fin qui, sta dicendo una cosa molto chiara: Max Verstappen non è solo il primo pilota della Red Bull, è il pilastro assoluto su cui poggia l’intera impalcatura del team. I numeri, come sempre, non mentono. E infatti, anche quest’anno, la distanza tra lui e chiunque venga messo nell’altra macchina è imbarazzante. Dal 2019 ad oggi, Red Bull ha cambiato più seconde guide di quante ne servano per un quiz, ma nessuno è mai riuscito ad avvicinarsi al livello del tre volte campione del mondo. E non si parla solo di punti in classifica, ma di gestione delle gare, sviluppo della vettura, lettura strategica. Max è, senza ombra di dubbio, il cervello e il cuore pulsante della Red Bull.

Non stupisce allora che l’ex pilota Karun Chandhok abbia lanciato un vero e proprio allarme. Le sue parole sono nette, dirette, forse anche scomode: “Se Verstappen dovesse lasciare, la Red Bull rischierebbe di rivivere quello che successe alla Benetton dopo l’addio di Schumacher nel 1996”. Un paragone pesante, ma non del tutto campato in aria. Perché proprio come allora, ci troviamo di fronte a una squadra che sembra costruita intorno a un solo uomo. E quando quel pezzo viene a mancare, tutto il castello rischia di crollare.
Basta guardare indietro per capire il peso dell’analisi. La Benetton, dopo i due titoli mondiali conquistati con Schumacher, entrò in un tunnel buio: una sola vittoria in sette anni, quella di Berger a Hockenheim nel ’97. Fine. E questo nonostante una struttura solida, tecnici di valore e una macchina che, almeno all’inizio, sembrava ancora competitiva. Ma mancava l’uomo chiave. Lo stesso rischio, oggi, aleggia su Milton Keynes. Perché finché c’è Max, le cose filano. Ma senza di lui?
Verstappen è entrato in una fase della carriera dove le scelte iniziano a pesare. Ha vinto tutto, è entrato nella storia, e può permettersi di decidere il proprio futuro con grande libertà. Non è detto che lasci la Red Bull, certo, ma il solo fatto che si parli della possibilità – anche per via delle tensioni interne, dei progetti Audi o di eventuali rivoluzioni in Mercedes – basta per accendere i campanelli d’allarme. E il punto è proprio questo: Red Bull oggi dipende da lui in modo totale. E ogni dipendenza, si sa, è pericolosa.
Per ora, Verstappen continua a dominare. Ma la F1 è uno sport dove tutto può cambiare in fretta. Se la squadra non inizierà a costruire qualcosa di davvero solido anche intorno – e non solo attraverso – Max, il futuro potrebbe essere meno brillante di quanto sembri. E l’ombra lunga della Benetton insegna che certi errori, quando si ripetono, fanno molto più male.