
Schumacher, ricordo indimenticabile (www.ilpallonaro.com - X FIA)
Schumacher è un cognome che ancora oggi risuona fortissimo all’interno del motorsport: i ricordi del campione non si spengono.
Schumacher, ancora oggi, è una figura a dir poco carismatica e sensazionale. Specialmente se collegata alla Formula Uno, con Michael che ha conquistato sette titoli mondiali.
E ha fatto molto di più, visto e considerato quanto il campione tedesco sia ancora considerato positivamente da tifosi, appassionati e addetti ai lavori che lo hanno vissuto, ma anche da chi non lo ha vissuto e ha ascoltato i racconti sul fuoriclasse che vinceva sempre sulla Ferrari, e anche di quello che aveva osato sfidare Senna e che poi – in seguito al maledetto GP d’Imola 1994 – si spinse fino ad agguantare lo scettro lasciato vacante dal campionissimo brasiliano.
Schumacher da tempo è uscito fuori dai radar, precisamente dall’incidente sugli sci a Meribel, ma questo non significa che venga dimenticato o lasciato solo: perché, come dimostra la memoria di chi lo ha conosciuto bene, non si può dimenticare davvero una personalità del genere.
Schumacher, rivelazione toccante: di cosa si tratta
Alessandro Benetton, ai microfoni del Corriere della Sera ha parlato di sé, del suo lavoro, del suo passato e della sua vita privata. Ma anche di Michael Schumacher, un uomo che ha conosciuto benissimo e che ha apprezzato come pilota e come persona. Di lui, l’ex Presidente di Benetton Formula dal 1988 al 1998, ha parlato in maniera toccante e nostalgica, definendolo un maestro decisivo: “Quando affrontava una curva a 300 chilometri orari, per superarla con successo teneva lo sguardo sul punto in cui finiva. Ancora progettualità, ma con metodo. Quello che lo spingeva a dormire 20 minuti con la tuta addosso, svegliarsi e nel giro di pochi secondi essere lucidissimo. Un po’ come lanciare un’Opa difensiva, ma restando aperti e determinati, sapendo che ci sono valori da difendere”.

Michael Schumacher non è stato soltanto un pilota di Formula Uno. Ha rappresentato una figura carismatica e decisiva per la crescita di uno sport che nel 2025 è considerato uno dei più emozionanti, ambiziosi e competitivi in assoluto. Ha riportato la Ferrari a successi che mancavano da vent’anni.
E, per non farsi mancare niente, ha “guidato” la F1 dal punto di vista dei piloti dopo il drammatico incidente che ha coinvolto Ayrton Senna a Imola nel 1994. Malgrado la sua difficile situazione in questo momento, per qunato oscurata dalla privacy e dall’amore della sua famiglia, certi ricordi non si possono semplicemente archiviare. Lo sanno i ferraristi, i rivali di Schumacher, la sua famiglia e anche Alessandro Benetton. Che lo ha conosciuto bene, e forse un po’ di nostalgia dello Schumacher pilota la sente eccome. Lui come tanti altri.