
L'annuncio su Alcaraz gela Sinner (Foto IG @janniksin - ilpallonaro.com)
Dopo la sconfitta in finale a Roma, per Jannik Sinner arriva un altro annuncio su Alcaraz che rischia di pesare come un macigno.
Certe dichiarazioni non arrivano mai per caso. A volte è solo una sensazione, un’impressione, una frase che galleggia a metà tra la stima e il monito. Stavolta però qualcosa, nel tennis mondiale, sembra essersi mosso di nuovo.
E proprio nel momento in cui Jannik Sinner pensava di avere tutto sotto controllo, ecco che arriva una frase, una voce autorevole, una riflessione che non può passare inosservata. La firma è quella di Adriano Panatta, l’unico italiano ad aver mai vinto gli Internazionali di Roma, e le sue parole suonano come un colpo secco, difficile da ignorare.
Sinner gelato da quelle parole
Il contesto è noto: la finale degli Internazionali d’Italia ha visto Carlos Alcaraz battere Sinner in una partita intensa, combattuta, dove però il talento dello spagnolo è esploso nei momenti decisivi. Nulla di nuovo, verrebbe da dire, visto che tra i due c’è da tempo una rivalità che accende pubblico e addetti ai lavori. Però stavolta la sensazione è che Alcaraz abbia fatto qualcosa in più, abbia toccato vette tecniche e fisiche che, come ha sottolineato Panatta, appartengono a pochi.

“Non v’è dubbio che quando Alcaraz riesce a combinare tutte le cose migliori del suo tennis, il livello che riesce a sviluppare è il più alto del circuito”. Una frase così, detta da uno che il tennis lo conosce dentro e fuori, pesa. Eccome se pesa. Perché, letta tra le righe, è un modo per dire che, al massimo del suo potenziale, lo spagnolo può essere più devastante di chiunque altro, Sinner compreso.
Eppure, la questione non è così netta. Perché se è vero che Alcaraz ha una marcia in più quando tutto funziona alla perfezione, è altrettanto vero che Sinner, oggi, si conferma il tennista più continuo del circuito. Non sbaglia quasi mai, è presente tutto l’anno, e riesce a portare il suo gioco a livelli altissimi su ogni superficie e in qualunque parte del mondo. Non è un dettaglio da poco. Anzi, è probabilmente la caratteristica che lo ha portato in vetta al ranking ATP. La sua forza è quella di chi non ha bisogno della partita perfetta per vincere. Gli basta il suo tennis solido, lucido, efficace. E questa, nel lungo periodo, è un’arma potentissima.
Però resta l’amaro in bocca. Roma, per gli italiani, continua a essere un torneo stregato. Panatta, con il suo trionfo del 1976, rimane ancora l’unico ad aver portato a casa il titolo. Un dato che pesa, soprattutto se si pensa che Sinner, per talento, dedizione e maturità, avrebbe tutte le carte in regola per succedergli. Ma il destino, ancora una volta, ha detto di no. E nel frattempo, dalle retrovie, le parole su Alcaraz risuonano forti. Un messaggio chiaro: la sfida non è finita. Anzi, forse è appena cominciata.