Il Pallonaro

I sospetti di Moratti “Spero solo un errore quello di Catania”

Mancano solo quattro giorni al derby d’Italia ma Juve-Inter è già iniziata. L’ultimo turno di campionato ha fornito poco spettacolo ma ci ha regalato un mare di polemiche, incentrate soprattutto su quanto successo al Massimino in Catania-Juve, partita condizionata pesantemente dalla direzione arbitrale. Non aggiungiamo altro, gli arbitri sono esseri umani, come i calciatori possono sbagliare, ma è difficile capire se tutte gli errori che si susseguono in ogni campo siano tutti figli della buona fede. Se a usufruire degli errori, come successo a Catania, è poi la Juve, è comprensibile che la mente di molti ritorni a Calciopoli. Certo siamo nel campo del pensiero, di un sospetto che può starci considerando che la mente umana non dimentica il passato.

Massimo Moratti
Massimo Moratti © Claudio Villa/Getty Images

Il passato non lo dimentica neanche Massimo Moratti, presidente dell’Inter, che ieri ha parlato in merito allo scandalo di Catania-Juventus: La partita di Catania un po’ di impressione l’ha fatta. Non vorrei però arrivare alla sfida di sabato acuendo la non grandissima simpatia tra le tifoserie di Inter e Juventus. Non credo ci sia bisogno di sottolineare quel che i giornali hanno sottolineato perfettamente. È una situazione assurda quella di domenica, ma bisogna pensare sempre che sia solo un errore e dobbiamo solo sperare che non si ripresentino errori così gravi. Ripetere la gara? Pulvirenti ha ragione ad essere arrabbiato, ma non voglio dare un parere”.

Queste le parole del presidente nerazzurro, che ha poi aggiunto: “Fino al 2006 abbiamo avuto una terrificante esperienza, con tanti risvolti, che è rimasta dentro tutti. Qualcuno lo dimentica, ma è bene ricordarselo, perché è una macchia spaventosa e non credo che nessuno sia disposto a tornare a quel clima, né che l’attuale società della Juventus stia seguendo certe modalità”. Insomma Calciopoli sarà pure acqua passata ma non va dimenticata, anche perchè i sospetti, c’erano prima ma ci sono anche adesso.

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