
Squalifica Sinner, annuncio sconvolgente: la verità viene a galla - Ilpallonaro.com (Instagram Jannik Sinner)
Emergono nuovi particolari sulla squalifica inflitta a Jannik Sinner: l’annuncio ha davvero sconvolto tutti i fan del numero 1 al mondo.
Jannik Sinner ha dimostrato a Roma di aver già una buona condizione fisica. Nonostante le vesciche ai piedi il numero 1 al mondo è riuscito ad arrivare in finale, giocando alla pari il primo set contro Carlos Alcaraz prima di cedere nella seconda frazione. In tanti non immaginavano un rendimento già così elevato, tenendo conto che il campione italiano è rimasto fermo per tre mesi a causa della squalifica inflitta in seguito al patteggiamento con la WADA per il caso Clostebol.
Ora in tanti si augurano che Sinner possa andare il più avanti possibile anche al Roland Garros e magari concedersi la rivincita in finale contro Carlos Alcaraz. Nel frattempo, però, è venuta fuori una verità sul suo periodo di squalifica che ha lasciato senza parole i tantissimi ‘Carota Boys’.
Come noto Sinner ha ripreso ad allenarsi in strutture federali il 13 aprile. Fino a quella data il numero 1 della classifica ATP non poteva svolgere i suoi allenamenti con tennisti attualmente in attività. Per diverso tempo il nome di chi ha ricoperto il ruolo di ‘sparring partner’ di Jannik per il periodo in questione è rimasto segreto, ma nell’ultimo podcast di Tennistalker è stata svelata la sua identità.
Sinner: verità sconvolgente, è venuto tutto a galla
Si tratta di Roberto Marcora, 35 anni, ex tennista professionista di Busto Arsizio che nel corso della sua carriera ha raggiunto la posizione numero 150 nel ranking. Nel 2019 fu proprio Marcora a sfidare Sinner nella prima finale raggiunta da Jannik: era l’ultimo atto del Challenger di Bergamo e la vittoria andò proprio al fenomeno altoatesino, che all’epoca non aveva ancora compiuto nemmeno 18 anni.

“Io e Jannik abbiamo un bel rapporto e quando è uscita la notizia della squalifica gli avevo scritto e gli avevo detto, in battuta, che per lui sarei ritornato in campo”, ha raccontato Roberto Marcora nel podcast. Alla fine è andata davvero così, come racconta sempre il 35enne: “Sentivo un po’ di pressione per il suo rientro perché se avesse perso il primo turno a Roma… come sparring partner avrei sbagliato tutto!”.
Sempre Marcora rivela poi cosa significa oggi giocare con il numero 1 al mondo: “Ci giochi ma sai che scambiare da fermi con lui costa un dispendio di energie che è il doppio rispetto a quella che ti costerebbe scambiare con una persona del tuo livello – le sue parole nel podcast – Tu sei in quinta e non hai più marce, mentre lui è in seconda e ha ancora quattro marce da scalare”.