Il Pallonaro

Il Papu Gomez asfalta la Lazio di Petkovic

Non poteva immaginare un esito peggiore Petkovic, con la sua Lazio che viene di fatto asfaltata dal Catania di Maran per 4 a 0, e si presenta alla vigilia del derby con il morale sotto le scarpe. Biancocelesti che dopo la sconfitta contro la Fiorentina, e il pari casalingo contro il Torino non riescono ad uscire dal tunnel continuando a faticare vistosamente. Gli undici di Petkovic sono sembrati sulle gambe e con poche idee in campo nonostante i rientri importanti di Ledesma e Hernanes, che avrebbero in teoria dovuto aggiungere qualità in mediana. Non pervenuto il Profeta. Basterà Klose a risollevare le sorti della Lazio in vista della stracittadina capitolina in previsione nel prossimo turno di campionato?

LA PARTITA
Novità alla lettura delle formazioni per entrambe le compagini, con Maran che schiera Alvarez al posto di Rolin, e Petkovic che inserisce Cavanda come terzino sinistro avanzando contemporaneamente Lulic in mediana. Spazio a sorpresa davanti per Tommaso Rocchi, che di fatto vince il ballottaggio con Floccari.

Il Papu Gomez mattatore di Catania-Lazio
La squadra biancoceleste parte subito forte, tanto che non passano nemmeno cinque minuti e Rocchi ha una grande chance per portare i suoi in vantaggio: l’attaccante della Lazio calcia al volo dal limite dell’area dopo una respinta sciagurata di Andujar e sfiora il palo a lato. Ma è il Catania a far male al primo vero affondo. Il ‘Papu’ Gomez sfrutta il lancio di Spolli, si invola a sinistra e beffa Bizzarri infilando il pallone sotto la traversa. Inspiegabile l’errore del portiere biancoceleste che rimane come immobile valutando male la traiettoria del pallone. Il Catania è assoluto padrone del campo, mentre la Lazio sembra in bambola. Al 23’ altro episodio chiave, con un tocco di mano in area di Dias che di fatto concede il penalty agli uomini di Maran. Dagli undici metri Lodi non sbaglia e spiazza Bizzarri portando i suoi sul 2 a 0. Lazio che sparisce dal campo con il pesante gol del 3 a 0 alla mezz’ora segnato nuovamente da Gomez che sfrutta l’assist di Marchese
Petkovic nella ripresa cambia tutto inserendo Brocchi e Floccari per Cavanda ed Hernanes ,passando al 4-3-1-2 con Mauri dietro alle due punte. Il Catania si copre benissimo e non concede quasi nulla alla Lazio, che nonostante i cambi prova a riaprire la partita senza la giusta convinzione. Troppi errori per la Lazio, mentre i padroni di casa riescono a gestire benissimo il risultato, e addirittura alla prima occasione buona rendono il parziale ancora più pesante: al 24’ Gomez sfrutta un contropiede vincente si libera facilmente di Konko e serve un pallone perfetto a Barrientos che solo davanti a Bizzarri firma la rete del 4 a 0. La partita di fatto finisce con il ritmo che cala vistosamente e il pubblico di casa che torna a sorridere.

PAGELLE CATANIA LAZIO
GOMEZ 7,5
Il Papu Gomez è letteralmente indemoniato. Sembra avere una duracell piantata nella schiena. Corre, dribbla e cosa più importante segna! Due reti (una con la complicità di Bizzarri) e un assist per una prova da delirio.
MARCHESE 7 Sulla sua corsia è un vero e proprio treno. Serve l’assist vincente a Gomez e fa ammattire la retroguardia biancoceleste.
LODI 7 Geometra del calcio. Killer spietato dagli undici metri, firma il suo terzo centro stagionale.
BIZZARRI 5 Assoluto colpevole sul primo gol, con una leggerezza incredibile. Poi si riscatta parzialmente con un paio di buoni interventi.
KONKO 5 Disastroso. Soprattutto nell’occasione della rete del 4 a 0, quando si fa superare con troppa facilità da Gomez, aprendogli un’autostrada davanti
HERNANES 4,5 Profeta? Chi l’ha visto?

Catania (4-3-3):
Andujar 6.5; Alvarez 6, Spolli 6.5, Legrottaglie 6.5, Marchese7; Izco 6, Lodi 7, Almiron 7 (dal 64’ Biagianti 6); Barrientos 6.5, Bergessio s.v. (dal 26’ Doukara 6 ), Gomez 7.5 (dal 70’ Castro 6).

Lazio (4-1-4-1): Bizzarri 5; Konko 5 , Biava 5.5, Dias 5, Cavanda 4 (dal 46’ Brocchi5.5 ); Ledesma 5.5; Candreva 5.5, Hernanes 4.5 (dal 46’ Floccari 5.5), Mauri 5, Lulic 5.5; Rocchi 5 (dal 70’ Kozak 5).

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