Il Pallonaro

Supercoppa Primavera 2012, vince la Roma con un super Frediani

A Busto Arsizio ieri sera la Roma ha offerto un’altra dimostrazione di superiorità rispetto al resto d’Italia. La vittoria della Supercoppa Primavera 2012 (la prima nella storia del club) è il giusto premio per il lavoro eccellente che da anni Alberto De Rossi porta avanti nel settore giovanile giallorosso (senza dimenticare Bruno Conti ndr). Sebbene priva di uomini eccellenti, uno fra tutti Nicolas Lopez, la formazione capitolina ha letteralmente dominato durante i primi 45′ del match, mettendo in mostra un’invidiabile organizzazione di gioco che l’Inter di Bernazzani non è riuscita a fronteggiare. Il doppio vantaggio con cui la Roma è rientrata negli spogliatoi fotografa alla perfezione l’andamento del primo tempo, nel quale i nerazzurri hanno fatto fatica a comprendere qualcosa.

Tridente giallorossoNon ci sono più Tallo, El Conejo e Piscitella, ora rimpiazzati dal tridente Bambu-Ferrante-Frediani, quest’ultimo uno dei migliori in campo nella serata di ieri. I pericoli maggiori per la retroguardia nerazzurra arrivavano sempre dal lato sinistro, dove il senegalese Mbaye (aggregato alla Prima squadra da Andrea Stramaccioni) ha subito a più riprese le iniziative di uno scatenato Frediani. La prestazione del terzino nerazzurro è crollata rovinosamente dopo il cartellino rosso ricevuto al 36′ per una manata rifilata ad un calciatore avversario. Dall’esterno destro giallorosso è partita l’azione del vantaggio giallorosso, con Bambu bravo a spizzare di testa il cross morbido del suo compagno di squadra. Come già sottolineato durante il live di ieri, l’esterno d’attacco rumeno si è fatto apprezzare particolarmente per le spiccate doti di sacrificio che l’hanno portato a rientrare spesso e volentieri per dare una mano alla difesa. E’ apparso invece piuttosto impacciato Jonathan Ferrante, la punta centrale del tridente romano, fin qui l’attaccante più prolifico della Roma nelle prime due giornate del Campionato Primavera. L’ex giocatore del Piacenza è una scoperta del ds Sabatini, che l’ha voluto fortemente subito dopo la sua nomina a direttore sportivo. Vedremo se il tempo gli darà ragione.

supercoppa primavera 2012 | ©Marco Luzzani/Getty Images

Livaja non basta Che l’Inter volesse a tutti i costi conquistare il trofeo lo si era capito leggendo le formazioni iniziali. Al centro dell’attacco figurava il nome del croato Livaja, anche lui aggregato alla Prima squadra del tecnico Stramaccioni, oltre a Duncan e lo stesso Mbaye. Da subito Livaja è apparso il giocatore più pericoloso, il top-player nerazzurro che potesse cambiare da solo le sorti dell’incontro, anche quando la squadra di Bernazzani è risultata colpevolmente assente nel primo tempo. Tutt’altra musica nella ripresa, quando nonostante l’inferiorità numerica l’Inter ha schiacciato nella propria metà campo la Roma. Da Livaja è arrivato il gol che ha riacceso le speranze nerazzurre. Con 30′ minuti ancora da giocare, i Campioni d’Italia in carica hanno avuto una reazione d’orgoglio importante. A fare bella figura è stato però il portiere della Roma Svedkauskas, bravissimo a disinnescare le offensive avversarie fino al triplice fischio finale del direttore di gara.

L’uomo in più  Il match di ieri ha portato alla ribalta il nome di Mattia Ricci, brillante centrocampista giallorosso. Mattia è un giocatore dotato di una buona tecnica, dinamico, che può ricoprire sia il ruolo di trequartista sia quello di mezz’ala in un centrocampo a tre. La perla della serata è stato l’assist per il secondo gol di Frediani, un passaggio filtrante che ha stupito per qualità e precisione. L’ottimo primo tempo è stato in parte offuscato dalla prestazione piuttosto evanescente fornita durante la ripresa, quando la Roma in superiorità numerica ha subito la fisicità nerazzurra. La stagione di quest’anno ci offrirà qualche indicazione in più circa le doti del giovane centrocampista (classe ’94). Riuscirà anche lui a fare il grande salto in Prima squadra?

GLI HIGHLIGHTS DI INTER-ROMA, FINALE SUPERCOPPA PRIMAVERA 2012

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