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La Suzuki lascia la MotoGP. Rientro nel 2014?

Randy De Puniet | ©Mirco Lazzari/Getty Images

La notizia era nell’aria giĂ  da parecchi giorni, ma si sperava nella possibilitĂ  di vederla anche l’anno prossimo, e invece è arrivata l’ufficialitĂ  dell’abbandono anche da parte della Suzuki, una delle piĂ¹ gloriose case giapponesi che, ricordiamo, vanta l’ultimo titolo iridato nel 2000 con Kenny Roberts. Un vero peccato considerando le buone prestazioni negli ultimi GP della stagione con Alvaro Bautista e nelle sessioni di test a Valencia con Randy De Puniet in sella alla nuova moto 1000.

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Randy De Puniet | © Mirco Lazzari/Getty Images

La Suzuki è l’ultima delle tante vittime illustri che la crisi economica sta colpendo, soprattutto nel mondo delle due ruote. Sicuramente non prenderĂ  parte alle gare di MotoGP nei prossimi due anni,nel 2012 e nel 2013, sperando poi di portare una moto che possa competere ai massimi livelli nel 2014.
Negli ultimi tempi è’ toccato sempre in MotoGP alla Kewasaki, che ha lasciato giĂ  da qualche anno preferendo concentrarsi sulla Superbike, mentre sempre nel mondo delle derivate di serie è toccato alla Ducati, che quest’anno è riuscita comunque a portare a casa il titolo iridato con una moto clienti, e alla Yamaha proprio alla fine di questa stagione, ma ancora non si hanno notizie ufficiali riguardo le intenzioni del team di schierare un team privato.

In una nota del team si legge che “Suzuki ha deciso di sospendere temporaneamente la partecipazione alla MotoGP dal 2012, sospensione necessaria per far fronte alle difficoltĂ  causate dalla recessione economica, dalla svalutazione dello Yen e dai ripetuti disastri naturali. Suzuki continuerĂ  l’attivitĂ  nel motocross e nelle derivate di serie, cercando di sviluppare una moto competitiva da portare in pista nel 2014“.

La griglia di partenza della classe regina vede ridursi cosi a tre soli costruttori, Honda, Yamaha e Ducati, che schiereranno quattro moto per parte, piĂ¹ le CRT che monteranno un propulsore 800cc.
Si va dunque verso un anno di passaggio, con queste nuove moto che sicuramente faranno un pĂ² fatica a tenere il passo delle migliori per i primi tempi, ma si spera possano portare ad una griglia piĂ¹ numerosa a partire dai prossimi anni.

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