Tragedia Schumacher, la notizia è terribile: tifosi in lacrime

Tragedia Schumacher, la notizia è terribile: tifosi in lacrime - Ilpallonaro.com (screen Youtube)
È facile innamorarsi delle imprese dei grandi campioni. Dei titoli, delle vittorie, delle rimonte impossibili. Ma troppo spesso, nell’esaltazione dei numeri, si dimentica che ogni leggenda dello sport è anche il frutto di un lavoro collettivo.
Dietro ai sette titoli mondiali di Michael Schumacher, dietro alle sue 91 vittorie in Formula 1, ogni pole position e ogni giro veloce, si nasconde un universo fatto di dedizione silenziosa. È lì, tra i box, nelle sale massaggi, negli allenamenti lontano dai riflettori, che si costruiscono i successi più grandi. Michael Schumacher ha attraversato tre decenni di corse cambiando per sempre la storia della Formula 1. Dal debutto nel 1991 al ritiro nel 2012, la sua carriera ha incarnato l’essenza del pilota moderno: instancabile, metodico, mentalmente indistruttibile.
La sua longevità sportiva e la sua tenuta fisica, anche nei momenti più estremi, non sono stati solo frutto del talento e dell’allenamento, ma anche della fiducia riposta in figure di supporto che hanno fatto della cura il loro mestiere. Allenatori, ingegneri, preparatori atletici e fisioterapisti hanno lavorato a lungo dietro le quinte per accompagnarlo, giorno dopo giorno, ai massimi livelli. In particolare, alcuni di questi professionisti sono diventati parte integrante della narrazione della sua leggenda.
Addio a Fabrizio Borra: era fisioterapista di Schumacher e Alonso
Fabrizio Borra, 64 anni, è morto a Forlì dopo una lunga battaglia contro un tumore. Nato a Brescia, è stato uno dei fisioterapisti più stimati in Italia e all’estero. Il suo nome è legato a doppio filo a campioni di livello assoluto: Michael Schumacher, Fernando Alonso, Andrea Dovizioso, Gianmarco Tamberi, ma anche ai grandi del ciclismo come Marco Pantani, Mario Cipollini, Paolo Bettini e Tadej Pogačar. Una vita spesa per la riabilitazione e la performance, ma sempre con lo sguardo rivolto alla persona prima che all’atleta.

Borra è stato molto più che un semplice fisioterapista. Lo dimostrano le parole commosse di Jovanotti, che lo ha ricordato sui social come un amico e un punto di riferimento in ogni fase della vita: “La sua lezione era sempre: testa alta e andare avanti, con sorriso e umanità”. Un’amicizia, la loro, lunga 25 anni. E una professionalità che lo ha reso un alleato insostituibile anche per figure come Roberto Benigni, oltre che per atleti provenienti dal mondo del basket. Indimenticabile, poi, il legame con Marco Pantani. Fu proprio Borra a sostenere il “Pirata” nel momento più duro della sua carriera, dopo l’incidente alla Milano-Torino del 1995. L’ultima apparizione pubblica di Fabrizio Borra risale al settembre scorso, al Gran Premio di Monza. Nonostante la malattia, volle esserci, circondato dagli amici di sempre, in un ultimo tributo al mondo che tanto aveva amato e che ora piange la sua scomparsa.