
Max Verstappen dichiarazioni choc prima del GP d'Austria (Foto IG @maxverstappen1 - ilpallonaro.com)
Le parole di Verstappen prima del GP d’Austria spiazzano la Red Bull: il futuro del campione olandese è tracciato.
C’è un’aria strana attorno a Max Verstappen. Un silenzio teso, che si fa sentire più delle solite dichiarazioni di circostanza. E se a parlare è uno come lui, che raramente lascia spazio a interpretazioni, allora qualcosa deve per forza essere cambiato.
In effetti, l’atmosfera nel box Red Bull non è più quella di qualche mese fa. I sorrisi si sono fatti più tirati, i risultati meno scontati, e le certezze… be’, quelle sembrano iniziare a vacillare. La stagione in corso, per quanto ancora brillante sotto molti aspetti, sta mettendo a dura prova il dominio tecnico e mentale che la Red Bull ha costruito negli ultimi anni.
Le parole di Verstappen, Red Bull gelata
Verstappen, abituato a gestire le gare con la calma di chi sa di avere tutto sotto controllo, si ritrova ora a fare i conti con una macchina che non sempre risponde come dovrebbe. Problemi tecnici, strategie discutibili, un certo nervosismo latente: tutto questo ha alimentato i rumors, ormai sempre più insistenti, su un suo possibile addio.
E proprio alla vigilia del Gran Premio d’Austria – una delle gare più simboliche per il team, vista la proprietà Red Bull e il tracciato di casa – il quattro volte campione del mondo ha deciso di mettere altra benzina sul fuoco. Le sue dichiarazioni in conferenza stampa hanno gelato l’ambiente. “Ottenere un altro successo qui? Non ci sono garanzie”, ha detto senza troppi giri di parole. Una frase che, di per sé, potrebbe sembrare prudente. Però è quello che ha aggiunto subito dopo a lasciare tutti spiazzati: “Se guiderò per Red Bull l’anno prossimo? È qualcosa a cui non penso per il momento. Preferisco dare il massimo, poi si vedrà”.

Un messaggio chiaro nella sua ambiguità. Max sa benissimo il peso di ogni parola, soprattutto quando si parla di futuro. Eppure ha scelto di non chiudere la porta. Anzi, l’ha lasciata socchiusa. E questo, considerando che è legato alla Red Bull da un contratto fino al 2028, ha il sapore amaro dell’inquietudine. Perché se anche uno come Verstappen comincia a mettere in dubbio il domani, vuol dire che qualcosa sotto la superficie si sta muovendo. Forse da tempo.
Non è un mistero che altri top team lo osservino da vicino. Mercedes, in particolare, potrebbe rappresentare una possibile destinazione, soprattutto in un momento in cui la scuderia di Brackley sta cercando un nuovo pilota leader per aprire un nuovo ciclo. Però è anche vero che lasciare Red Bull non sarebbe una scelta semplice, né immediata. Ecco perché il suo tono misurato, calcolato, pesa come un macigno.
Il GP d’Austria, solitamente un palcoscenico trionfale per Verstappen, si trasforma così in un banco di prova per la sua pazienza, per la tenuta del team e, forse, per i rapporti interni. E mentre il paddock s’interroga sul vero significato delle sue parole, una cosa è certa: l’idillio Red Bull-Verstappen non è più intoccabile. E il tempo, come spesso accade in Formula 1, potrebbe diventare il giudice più spietato.