Il Pallonaro

Vidal “Chiedo scusa a Juve e Cile”

Il centrocampista cileno della Juventus, Arturo Vidal, sorprende tutti con una lettera inviata al ct della Nazionale cilena Claudio Borghi, alla Juventus e alla sua famiglia, per chiedere scusa del suo comportamento. Per comprendere il perchè della lettera proviamo a tornare indietro a qualche giorno fa. Durante il ritiro per la Nazionale Vidal era stato punito dal tecnico cileno per il suo comportamento “fuori le righe”.

Arturo VIdal | ©Marco Luzzani/Getty Images

Il giocatore bianconero, assieme ad altri compagni di Nazionale, alla vigilia della sfida contro Uruguay e Paraguay, avrebbe alzato troppo il gomito durante il banchetto per festeggiare il battesimo dei figli del collega di nazionale  Jeoge Valdivia, presentandosi, insieme agli altri compagni, brillo e in ritardo al raduno. Il fatto aveva scatenato le ire del commissario tecnico che aveva optato per l’espulsione dal raduno della squadra cilena e il suo rientro anzitempo a Torino.

Ecco che oggi Vidal ha pubblicato una lettera di scuse per ricominciare e chiudere definitivamente la triste vicenda che lo ha visto coinvolto. Nella lettera si legge:

Il mio desiderio più grande è ora quello di chiedere scusa a tutti, soprattutto ai miei compagni di nazionale. Ho capito l’errore e spero di potermi chiarire personalmente con il ct Borghi e il suo staff, con loro ho intrapreso un rapporto professionale ma anche di gratitudine e rispetto, spero che il dolore che ho causato con il mio atteggiamento possa attenuarsi, per ora io offro solo le mie più sentite scuse“.

Tuttavia il centrocampista si è sentito in dovere di chiedere scusa anche alla Juventus per l’imbarazzo procurato:

Chiedo scusa anche alla Juventus che mi è stata molto vicino in questo momento così difficile. Vorrei scusarmi anche con i tifosi bianconeri che mi hanno dimostrato in questi giorni tutto il loro affetto. Ho commesso un errore e ora mi aspetto la giusta punizione da parte della mia Federazione. La mia speranza è quella di poter un giorno tornare a vestire la maglia del mio paese perchè nulla mi renderebbe più felice ed orgoglioso“.

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