Calciopoli: le verità del colonnello Auricchio e le accuse di Moggi al Milan e Meani

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Giornata importante quella di ieri per la ricostruzione di Calciopoli al processo penale in corso a Napoli è stato sentito il tenente colonnello Attilio Auricchio, responsabile della indagine off-side durata due anni e che portò alla squalifica della cosidetta cupola con a capo Luciano Moggi e i due desigantori arbitrali Bergamo e Pairetto. Il colonnello Auricchio in ben quattro ore spiega la genesi dell’inchiesta e come si è arrivato a capire i forti legami e condizionamenti che subiva il campionato di serie A.

Si parte dai rapporti del Messina calcio con la Gea e Luciano Moggi, dalla dichiarazione di Franco dal Cin sulla cosidetta della combriccola romana alle intercettazioni a Moggi, Giraudo, l’arbitro De Santis e Bergamo e Pairetto fin alla scoperta delle schede segrete e la fitta rete di accordi. In aula presente Luciano Moggi, i due designatori e De Santis.

Dopo aver assistito alla ricostruzione per circa quattro ore Luciano Moggi ha chiesto di rilasciare una dichiarazione spontanea puntando il dito sull’arbitro Rodomonti e i rapporti con Meani e con il Milan, proprio per evidenziare come le indagini a suo dire non hanno preso in considerazione tutto il contenuto delle intercettazioni.

Il racconto della giornata di Sky

Il racconto di Sportmediaset

2 COMMENTI

  1. Come già scritto a qualche pinocchio-giornalista e ai perdentoni-spreconi-imbroglioni, la presente, per comunicare una sensazione che attraversa il mio animo sportivo, a proposito delle vicende che riguardano calciopoli/farsopoli (nota dello scrivente) degli ultimi giorni, infatti, dopo più di due anni, dal 2006, “il tempo è galantuomo” e “aspettando il corpo del nemico sulla riva del fiume” sembra che “tutti i nodi vengono al pettine” “dal tribunale ordinario di Roma o da quello di Napoli, (e non ultimo il tribunale di pace di Lecce), con furore”, dove a proposito dei testimoni dell’accusa, Nucini, Capobianco, Gazzoni, Zeman, ed il colonnello Auricchio, ecc., Baldini assente, o illusi vantatori di mal torti subiti (vedi sentenza Lecce), penso che “meglio una cosa vista che cento cantate” o “è difficile vedere un gatto nero in una stanza buia specialmente quando non c’è”, bisogna ricordare “che a chi pianta alberi, altri ne godranno i frutti”, vale anche per alcuni giornali nazionali o reti televisive, che oggi tacciono, mentre nel 2006 erano “affamati come leoni in gabbia”, “ cos’è mai un tamburo se nessuno lo sa suonare”, dando modo agli accusati violatori del codice Decubertiano, Moggi ecc. (perchè non portavano la cravatta, mentre altri non avevano manco i pantaloni…), di difendersi al meglio, infatti “anche un coniglio intrappolato è pronto a lottare”. “Tempo al tempo” considerando che le “bugie hanno le gambe corte” o che “l’invidia è come un granello di sabbia pronto ad accecare” i tanti pinocchi giornalisti e i perdentoni-spreconi-imbroglioni “chi di spada ferisce di spada perisce”, infatti “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, e peggior cieco di chi non vuol vedere”, Juventus prima di calciopoli/farsopoli: prima in Italia, quarta in Europa, tra le prime dieci al mondo per risultati sportivi, economici e contabili, statistiche ( fonte ufficiale RSSSF STATISTICHE CLUBS, WIKIPEDIA, SOLE24ORE, F.I.F.A. CLUBS, U.E.F.A. CLUBS ), nel 2009 la Juventus è nominata 2 club del secolo (1900 al 2000) nel mondo dopo il Real Madrid. Aspettando “il morto che passi”, tra qualche mese la Juventus potrebbe trionfare, vincendo la Coppa della Resurrezione (art. 39 codice giustizia sportiva -vedi caso Guarinello-), trofeo mai vinto da nessuna altra squadra, a dispetto dei tanti pinocchi giornalisti e dei perdentoni-spreconi-imbroglioni, perché “lento è il cammino della giustizia, ma inesorabile è il suo giudizio”. Come all’oggetto, oggi mi sento “uno juventino cinese”, augurando a tutti di amare il calcio, e non di distruggerlo tanto il risultato del rettangolo verde è il vero giudice di ogni partita, e non un capriccio e/o chiacchiere da bar (prendetevi un caffè), Vogliate gradire i più distinti saluti, amen.

  2. Piaccia o non piaccia………..
    Riportato:
    La procura di Napoli ha reagito dopo la pubblicazione delle telefonate tra Moratti e Bergamo parlando di un tentativo di “fare disinformazione” e sottolineando che l’esistenza di una telefonata non rappresenti necessariamente un reato. La cosa che però lascia molto perplessi arrivati a questo punto, è che il Pm Giuseppe Narducci in data 27 Ottobre 2008, nella sua requisitoria di apertura del processo celebrato con rito abbreviato nei confronti di 11 imputati, tra i quali Antonio Giraudo, aveva smentito categoricamente l’esistenza di altre telefonate che riguardassero altri dirigenti; ”balle smentite dai fatti” per usare le sue parole.
    Lo scopo era quello di liquidare la tesi sostenuta da diversi imputati, tra i quali Moggi e Giraudo, seconda la quale ad intrattenere rapporti con i designatori erano tutti i dirigenti di tutte le squadre e che la cosa fosse normale e risaputa. Queste le parole del Pm Narducci nella sua requisitoria:
    ”Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti, o con il signor Sensi o con il signor Campedelli, presidente del Chievo. Ci sono solo quelle persone (gli attuali imputati, ndr), perché solo quelle colloquiavano con i poteri del calcio. I cellulari erano intercettati 24 ore su 24: le evidenze dei fatti dicono che non e’ vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, a Pairetto, a Mazzino o a Lanese: le persone che hanno stabilito un rapporto con questi si chiamano Moggi, Giraudo, Foti, Lotito, Andrea Della Valle e Diego Della Valle”.

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