Champions League, aspettando il sorteggio

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Urna del sorteggio Champions League a Nyon| ©Fabrice Coffrini/EuroFootball/Getty Images

Venerdi 16 dicembre Inter, Milan e Napoli conosceranno il rispettivo ostacolo degli Ottavi finale di Champions League. Già da una settimana è iniziato il toto sorteggio affidandosi a precedenti, cabala e anche un po’ di scaramanzia, i dirigenti delle tre società ovviamente, per non tirarsi la zappa sui piedi, si sono trincerati dietro l’ormai consueta frase di rito “in Champions League un avversario vale l’altro” o ancora “agli ottavi è difficile trovare un avversario abbordabile”. In realtà non è così e pur rispettando tutti i possibili avversari occorre far gli scongiuri per aver un sorteggio abbordabile. Ricordiamo che al sorteggio parteciperanno 16 squadre divise in due fasce, la prima di cui fa parte anche l’Inter conterrà tutte le vincitrici degli otto gironi eliminatorie, nell’altro invece le seconde classificate. Dall’urna non potranno uscire scontri tra due squadre della stessa nazionalità e ovviamente nemmeno tra due squadre dello stesso girone eliminatorio.

PRIMA FASCIA
BAYERN INTER BENFICA REAL MADRID
CHELSEA ARSENAL APOEL BARCELLONA
SECONDA FASCIA
NAPOLI CSKA MOSCA BASILEA LIONE
BAYER L MARSIGLIA ZENIT MILAN

Ovviamente per l’Inter non dovrebbero esserci grossi problemi considerato la possibilità di giocare il ritorno tra le mura amiche e il blasone degli avversari. Per l’undici di Ranieri come abbiamo già avuto modo di scrivere l’unico problema è lo stato di forma psicofisico della squadra adesso in crescita ma purtroppo sempre soggetto a cali di forma, proviamo ad analizzare le squadre e il loro cammino del possibile sorteggio Champions League Inter.

Avversarie Inter  Basilea Lione Bayer Leverkusen Marsiglia Zenit S. Pietroburgo
Xherdan Shaqiri talentino del Basilea | ©Fabrice Coffrini/Getty Images

Basilea
E’ riuscita nell’impresa di eliminare il Manchester United di sir Alex Ferguson. Squadra giovane ma con una precisa identità tattica e tanti giovani di sicuro avvenire. L’eroe dell’impresa è Heiko Vogel giovanissimo tecnico tedesco che dopo aver fatto le fortune del settore giovanile del Bayern Monaco è stato il secondo di Fink al Basilea ereditandone poi la panchina. Le individualità più spiccate sono quelle di Xhaka, Dragovic ma sopratutto Shaqiri destinato presto a palcoscenici più prestigiosi magari anche in Italia dove Napoli, Roma e Juventus non hanno mai fatto mistero di seguirlo.

Lione
Dopo il “papocchio” di Zagabria non meriterebbe di far parte delle 16 sorelle della fase finale di Champions League, i francesi però sono oramai un consuetudine della Champions League anche se non sembrano aver più la determinazione e la forza di qualche stagione fa. L’organico è abbastanza variegato e agli ottavi potrà tornare a contare sulla stella di Gourcuff spesso fermo in questo avvio di stagione per guai fisici. Il tecnico, è Remi Garde, arrivato ad inizio stagione e capace di dar nuova linfa ad un organico apparentemente non più coeso, con l’ex rossonero sono Lisandro Lopez, Bastos e Gomis lo zoccolo duro della squadra. Tra i giovani riscuote particolare interesse Gonalons spesso messo in orbita Juve da radiomercato.

Bayer Leverkusen
I tedeschi dopo qualche anno di letargo tornano nell’Europa che conta mettendo in serie difficoltà team avvezzi alla Champions League come Chelsea e Valencia. Sicuramente ancora non a livello di quel Bayer che centrò la finale nel 2001/2002 arrendendosi solo al Real Madrid dopo aver dato lezioni di calcio per tutto l’anno. La squadra di Robin Dutt non è spettacolare ma tatticamente perfetta e fa della coesione tra i reparti il suo punto di forza. Il veterano Ballack è sicuramente il faro della squadra ma un posto importante se lo è ritagliato anche il portiere Leno.

Marsiglia
L’undici di Deshamps è sicuramente una squadra da prender con le pinze. Classificatasi seconda grazie ad una straordinaria seconda parte del girone eliminatorio di Champions League ha tutte le carte in regole per recitare il ruolo di cenerentola della competizione. L’attacco dinamico si poggia sulla classe di Remy, ancora non del tutto espressa in questa stagione, e le intuizioni di Ayew sempre più decisivo dopo l’exploit in Sudafrica. Solido e di qualità il centrocampo con Lucho Gonzalez a ergersi per qualità e capacità balistiche. Il capitano e il simbolo del Marsiglia è però il portierone Mandanda spesso accostato al Milan.

Zenit San Pietroburgo
Diciamo la verità senza la qualificazione la stagione dello Zenit sarebbe stata fallimentare. La squadra di Spalletti ha però adesso una chance per salvare una stagione e metter in evidenza un potenziale al momento non del tutto espresso. Il tallone d’Achille sembra esser la difesa che tolto Criscito pare ancora acerba per una rassegna come la Champions League, il centrocampo invece è il fiore all’occhiello. In attacco la coppia formata da Danny a Kerzkahov prometteva spettacolo e gol ma al momento ha deluso.

Il sorteggio Champions League per Milan e Napoli nasconde insidie ben maggiori, i rossoneri eviteranno il Barcellona mentre gli azzurri Bayern Monaco e ovviamente, come detto in precedenza l’Inter. Sulla carta l’avversario più abbordabile è l’Apoel Nicosia arrivato agli ottavi come sorpresa assoluta e obiettivamente di gran lunga inferiore per tasso tecnico alle altre 15 della fase finale della Champions League. Analizziamo il cammino delle possibili avversarie di Milan e Napoli agli ottavi di Champions League.

Avversarie Milan/Napoli
Bayern Monaco/Barcellona Real Madrid Chelsea  Arsenal Apoel  Benfica
Ailton la "stella" dell'Aopel

Apoel
Come abbiamo detto più volte sarebbe il sorteggio migliore per Milan e Napoli. Sorpresa assoluta delle top 16 doveva recitare il ruolo di squadra materasso in un girone che comprendeva Zenit San Pietroburgo, Porto e Shakhtar Donetsk, ha invece ottenuto una qualificazione storica ma obiettivamente non sembra poter aspirare a nuovi traguardi. L’allenatore Ivan Jovanovic è diventato praticamente una stella raccogliendo la fama mai conosciuta da calciatore. Il giocatore più rappresentativo è l’attaccante brasiliano Ailton.

Arsenal
Ogni perde i suoi pezzi migliori rimanendo comunque una delle migliori realtà d’Europa per qualità e organizzazione di gioco. L’unione tra i Gunners e Wenger sembra oramai indissolubile tanto che il tecnico francese ne sposa la linea pur sapendo di non poter competere per la vittoria finale. Persi Fabragas e Nasri è Van Persie ad aver ereditato fascia di capitano e leadership in campo. Ha ottenuto la qualificazione senza particolari patemi d’animo.

Benfica
Altro step importante del calcio portoghese che in verità ha nel Benfica un’eccezione avendo nelle qualità dei singoli il punto di forza piuttosto che nell’organizzazione di squadra.  Jorge Jesus dopo essersi imposto lo Sporting Braga sta riscuotendo nuovi consensi, i talenti a dir il vero mai del tutto sbocciati son quelli argentini di Saviola e Aimar ma la qualità non manca anche nei piedi di Witsel corteggiatissimo dal Milan così come nel portiere ex Roma Artur.

Didier Drogba l'anima del Chelsea | © Adrian Dennis/Getty Images

Chelsea
Dopo un avvio balbettante l’undici di Villas Boas ha espresso tutta la sua potenzialità. Squadra completa e ricca di talenti in ogni reparto che ha trovato quest’anno in Meireles e Mata la qualità che mancava negli anni scorsi ad Ancelotti. Tutto dipende però dalla permanenza di Didier Drogba, l’attaccante ivoriano infatti nonostante l’età non teme il confronto con giovane Fernando Torres imprimendo una carica diversa alla squadra con la sua personalità.

Bayern Monaco
Il girone con Manchester City, Napoli e Villareal poteva nascondere insidie ma i tedeschi hanno imposto la loro leadership facendo ricorso a tutta l’esperienza di un organico cresciuto negli anni e adesso vicino alla perfezione. Jupp Henyches  ha raccolto l’eredità di Van Gaal alla grande smussando forse l’integralismo del modulo dell’olandese adattando la sua squadra  a più situazioni di gioco che adesso la rendono imprevedibile. Gruppo roccioso e coeso annovera tantissime stelle, il valore aggiunto però è sempre Arjen Robben troppo spesso però alle prese con acciacchi fisici.

Barcellona
Vedere l’erede di Maradona, Lionel Messi, al San Paolo sarebbe un’emozione unica speriamo però di poterla vivere più lontano possibile. Il Barcellona è un pò l’incubo di tutti, squadra perfetta e apparentemente senza punti deboli. Guardiola poi in questa stagione per non perder la fame di vittoria e far calare la concentrazione la sta abituando a giocare con moduli diversi fino alla difesa tre con i centrocampisti usati in marcatura.

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