Abbonamenti Juve, protesta tifosi contro rincaro. Meglio Krasic della zebra?

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milos krasic | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

Non è che è colpa della zebra? D’accordo, veste bianconero naturale, difficile trovarne di migliori. Se poi decidi di non fare più affidamento sui tuoi giocatori per paura di bruciarli nelle successive 38 partite di campionato, allora la scelta zoologica diventa quasi obbligatoria. Sta di fatto che la campagna abbonamenti Juve non è di certo partita nella maniera giusta. Dopo lo scudetto cucito sul petto un mese e una settimana fa, dopo aver sbattuto contro il treno del calcioscommesse, dopo aver ritrovato lo status di regina del calciomercato senza Moggi in sella, ecco l’ennesima montagna russa. L’impennata dei prezzi ha colto di sorpresa migliaia di tifosi, pronti a tuffarsi nella nuova stagione. La sorpresa, poi la rabbia. E c’è qualcuno che rimpiange Krasic.

DOLCE VITA – C’era una volta (12 mesi fa) Krasic, testimonial ufficiale degli abbonamenti per la stagione 2011-2012. Dodici mesi dopo, al posto del serbo, arriva una zebra. Come passa il tempo, vero? Con tutto il rispetto per il tifoso bianconero, e con tutto il rispetto per la zebra, cosa aveva Krasic che non andava? Il ciuffo biondo esasperato? Un sorriso timido? Non era abbastanza forte per far sottoscrivere tanti abbonamenti? Sorpresa delle sorprese, siamo costretti a rispondere no a tutte le domande (anche se per l’ultima qualcuno potrebbe avere delle perplessità plausibili).

milos krasic | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

DIAMO I NUMERI – Non sarà stato magari il testimonial più azzeccato degli ultimi 50 anni, però i risultati ottenuti nella precedente campagna abbonamenti rappresentano ad oggi un salto generazionale stupefacente per chi fino a qualche anno prima traslocava dal Delle Alpi all’Olimpico. Con Krasic erano stati raccolti 32 milioni di euro, il triplo rispetto alla stagione 2010-2011, quando ancora lo Juventus Stadium doveva sorgere dalle ceneri del Delle Alpi in tutta la sua maestosità, con stelle e musei annessi.

CAROVITA – C’è crisi. Paese che vai, crisi che trovi. E’ un circolo vizioso che ormai colpisce chiunque, e non ci sorprenderemmo eccessivamente qualora Germania e Grecia un giorno dovessero camminare insieme lungo il viale del baratro. Torino e l’Italia non sono esenti. I più sfortunati coloro che popolano le curve. In quel settore infatti il prezzo schizza dai 275 euro dello scorso anno ai 350 dell’attuale abbonamento. Ciò che però darà più fastidio ai tifosi bianconeri sarà un’altra triste realtà. D’accordo che siamo in Italia, però come si può aumentare del 20% l’abbonamento delle curve nel giro di un anno dando la colpa al rialzo dell’aliquota Iva, per poi ridurre i prezzi in altri settori? E io, tifoso bianconero in curva, chi sono? La figlia della gallina nera?

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