Abolizione comproprietà: la rivoluzione dell’ UEFA

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Il comitato esecutivo dell’ Uefa ha deciso di vietare la comproprietà da parte di terzi (individui o fondi di investimento) sui calciatori.

Sono ben 164, di cui 92 a scadenza per Giugno 2014, soltanto in Serie A le comproprietà aperte attualmente, queste non verrebbero toccate e ci sarebbe una fase transitoria di un paio di anni per consentire alle società di sciogliere le compartecipazioni già attive, magari anche fuori dalle finestre di mercato previste al momento.

La Uefa sta puntando infatti ad una svolta storica, l’abolizione delle comproprietà, usanza spesso chiacchierata che esiste solo in Italia, che non potranno più essere stipulate già dall’ estate prossima se il progetto andrà in porto.

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Nella proposta ci sarebbe anche l’introduzione del prestito con riscatto automatico (una sorta di obbligo di riscatto) se maturano determinate condizioni pattuite tra i due club, a quanto pare ci sono già state riunioni proprio tra i club, sarebbero stati molti i sì, ma a deciderà sarà la Lega e servirebbe inoltre l’ approvazione della FIGC.
Se la proposta passasse, sarebbe una vera e propria rivoluzione, che potrebbe creare problemi a numerose squadre perché generalmente la comproprietà viene utilizzata per i calciatori più giovani in modo da poterli fa giocare con continuità ed aiutarli a crescere senza però perderli, ed ai procuratori dei giocatori che spesso usano questa formula, per far aumentare il valore del proprio giocatore.
Michel Platini,  presidente dell’ Uefa, presente al forum Globe Soccer in corso a Dubai commenta così questa scelta:

“I soldi nel calcio sono il problema e lo diventano anche con le multiproprietà dei contratti dei giocatori, il risultato è che s’inibisce la volontà del calciatore di fronte a decisioni essenziali per il suo avvenire. Agenti e opachi investitori esterni determinano patti e scelte. Inghilterra e Francia hanno interdetto questo sistema e io vorrei che tutta l’Europa facesse lo stesso”

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