Altri guai per Spalletti, tifosi dello Zenit incendiano la tribuna

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Luciano Spalletti allenatore dello Zenit San Pietroburgo | ©KIRILL KUDRYAVTSEV/AFP/Getty Images

Per lo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti, finora, è stata una stagione senz’altro complessa, tormentata da guerre intestine nello spogliatoio, alimentate da rivalità e gelosie, connesse alla differenza di ingaggi fra la “vecchia guardia russa” e gli stranieri, che – in particolare all’inizio della stagione – hanno minato alla base la solidità del gruppo incidendo, di conseguenza, anche sui risultati del campo.

Le problematiche interne sono emerse, in particolare, nel mese di Ottobre dopo l’esternazione del centrocampista Igor Denisov che, pubblicamente, aveva rivolto uno spinoso quesito alla società, chiedendo come fosse possibile che giocatori come Hulk e Witsel guadagnassero tre volte più dei calciatori russi in squadra, affermando la non equità di tale situazione: una presa di posizione, quella del senatore Denisov, punita nel mese di Ottobre con l’allontanamento dalla prima squadra per volere della società ed, in particolare, del direttore generale Maksim Mitrofanov che aveva immediatamente preso le distanze dalle affermazioni del centrocampista.

Luciano Spalletti allenatore dello Zenit San Pietroburgo | ©KIRILL KUDRYAVTSEV/AFP/Getty Images

Ma i problemi legati agli ingaggi non sono state, finora, le uniche grane all’interno dello spogliatoio dello Zenit: basti pensare alla situazione dell’attaccante Kerzhakov che, nonostante un buon rendimento ed una soddisfacente media realizzativa, qualche settimana fa era stato allontanato da mister Spalletti dalla prima squadra, invitandolo ad allenarsi con le riserve a causa del suo comportamento giudicato “non idoneo” e, secondo il mister toscano, non utile alla squadra che “non ha bisogno di giocatori che pensano soltanto a se stessi”. Tuttavia, tale questione si è risolta dopo pochi giorni con le scuse dell’attaccante al tecnico, che ha deciso di reintegrarlo in prima squadra e di schierarlo fra i titolari.

Oltre alle questioni legate alla gestione dei singoli calciatori, i grattacapi di Spalletti sono stati connessi alle deludenti performance della squadra che, soprattutto in Champions League, ha mostrato un rendimento ben inferiore rispetto alle attese. L’esordio in Coppa è stato pessimo con la sconfitta per 3 a 0 rimediata contro il Malaga nella prima gara del gruppo C, ed il successivo ko contro il Milan per 2-3. L’unica vittoria, che ha portato ai russi gli unici tre punti in classifica finora conquistati, è stata conquistata contro l’Anderlecht nella terza giornata, prima dell’ulteriore sconfitta rimediata contro lo stesso Anderlecht nel quarto  turno del girone.

Tali difficoltà di risultati hanno acuito le tensioni all’interno della tifoseria – tradizionalmente molto esagitata – al punto che nel mese di Ottobre è stata rinvenuta una falsa bomba nei pressi del centro di allenamento della squadra, cui era stato associato un messaggio inequivocabile: “No Hulk”, a testimoniare che l’ambiente delle violente frange di ultras si è schierato contro “gli stranieri” in squadra, da intendersi – in una più ampia ottica di analisi – come deprecabile espressione del sentimento di xenofobia ed avversione agli stranieri che, negli ultimi anni, si è diffuso in Russia.

Nonostante sia trascorso più di un mese da tale episodio, la tifoseria dello Zenit non sembra aver intenzione di cambiare registro, neppure dopo i progressi compiuti dalla squadra nelle ultime uscite di campionato che le hanno permesso di risalire al secondo posto in classifica a tre punti di distanza dal Cska di Mosca. Al termine della tiratissima gara di domenica scorsa contro il Volga,  culminata con un’importante vittoria ottenuta nei minuti di recupero con rete di Kerzhakov, gli ultras dello Zenit hanno, infatti, incendiato alcuni seggiolini della tribuna del Centralnyi Stadion Lokomotiv”.

Video della tribuna in fiamme a causa dei tifosi dello Zenit:

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