Il Pallonaro

Angelo Binaghi: “La FIT è parte lesa”

Angelo Binaghi in conferenza stampa

Angelo Binaghi, Presidente, oggi ha riunito d’urgenza il consiglio di Presidenza della Federazione Italiana Tennis per analizzare quanto è stato pubblicato nella giornata odierna da numerosi organi di stampa a proposito del presunto coinvolgimento di alcuni tennisti italiani nell’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Cremona sulle scommesse.

Il Consiglio ha stabilito di attivare immediatamente la Procura Federale la quale, con la Procura Generale del Coni, cosi come previsto dal nuovo codice di Giustizia Sportiva, procederà agli atti relativi a tutti i tennisti il cui nome compaia negli atti.

Sono state dure le parole pronunciate dal numero uno della Fit Angelo Binaghi rilasciate al sito della Federazione: “Se

Il Presidente della FIT Angelo Binaghi in conferenza stampa

l’inchiesta dovesse confermare quanto sembra trasparire dalle intercettazioni pubblicate dai giornali si tratterebbe di illeciti da considerare gravissimi e intollerabili anche se, a differenza del calcio, commessi nell’ambito di eventi internazionali, dunque non organizzati, ne gestiti da noi. Visto il danno d’immagine arrecato al tennis italiano, la Fit si dichiara fin d’ora parte lesa dagli eventuali reati commessi sia dai propri tesserati  sia da terze persone”. 

L’indagine effettuata dalla Procura di Cremona ha smascherato le combine iniziate fin dal 2007 e scoperchiato un vaso al cui interno erano presenti molti match taroccati, scommesse sullo stato del tennis italiano mettendo in cattiva molti esponenti di questo mondo che hanno difeso i colori azzurri come Bracciali, Starace  e Bolelli.Sono state le conversazioni su Skype, in chat, considerate al riparo da ogni controllo a scoperchiare il vaso. Ora La Federazione Italiana, in primis il Presidente Angelo Binaghi, vuole vederci chiaro.

Le chat di Bruni, Goretti, Bracciali e soci sono inquietanti: chiamati in causa tennisti stranieri di vertice, anche in questa stagione, che s’incontrano nei sottopassaggi e decidono se fare o meno la combine; il quadro al momento è sconsolante. Il lavoro che attende la Procura di Cremona, immane e magari sarebbe opportuno che il Ministero mandasse dei rinforzi altrimenti il rischio è quello di tempi lunghissimi.

 

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