Atalanta nella top ten dei vivai d’Europa

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Atalanta nella top ten dei vivai | © ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images

La cantera del Barcellona è conosciuta a livello mondiale come fucina di campioncini a cui attingere a piene mani: lo fa il club blaugrana, ovviamente, ma anche le altre grandi d’Europa che conoscono bene il valore del settore giovanile del Barca che ha “sfornato”, solo per fare qualche esempio, Xavi, Iniesta e Leo Messi. In Spagna l’eterna rivalità Barcellona-Real Madrid spinge, poi, anche il club delle merengues ad investire nei suoi giovani, così come fa il Bayern Monaco trionfatore della scorsa Champions League che, in tal senso, fornisce un gran numero di giovani talenti alla Nazionale tedesca. In Italia la cultura della valorizzazione dei giovani del vivaio è un elemento che, fino a qualche anno fa – in epoca di “vacche grasse” – ben pochi consideravano ma che, ora, in tempi di crisi si può rivelare una preziosissima risorsa. Tra le grandi, la Juventus persegue questa strada con maggiore convinzione ma anche le altre stanno gradualmente investendo in tale direzione. Il vero modello da imitare, però, è l’Atalanta che, da sempre, fa della valorizzazione dei giovani da lanciare in prima squadra un proprio valore aggiunto.

Sono passati dal vivaio dell’Atalanta quasi tutti i più grandi del nostro calcio, in diverse generazioni. Solo per citarne alcuni: da Scirea e Donadoni, da Pazzini a Montolivo, a Pippo Inzaghi che, seppur non nelle giovanili, vestì la maglia Atalantina per la sua definitiva consacrazione in serie A prima di approdare alla Juventus.

Atalanta nella top ten dei vivai | © ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images
Atalanta nella top ten dei vivai | © ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images

 

Ora, questa consacrazione dell’Atalanta come importante serbatoio di giovani talenti è giunta anche dall’Osservatorio Internazionale per gli studi sportivi che ha stilato una classifica europea dei migliori vivai. In testa troviamo, ovviamente, il Barcellona, seguito da Olympique Lione e Real Madrid, poi Rennes, Arsenal, Manchester United, Bayern Monaco, Stoccarda, Atalanta e Athletic Bilbao.

Il club bergamasco, dunque, si colloca in nona posizione, unica italiana della importante “top ten”. Un riconoscimento importante che premia il buon lavoro compiuto in questi anni, che continuerà ancora in futuro su questa strada, e che ha un importante “mente” dietro tutto ciò.

Si tratta di Mino Favini, ex calciatore classe 1936, responsabile del settore giovanile dell’Atalanta da circa quarant’anni che fa di tre regole d’oro il suo “credo” riferito ai calciatori in erba: lo spirito dell’oratorio, l’educazione e la formazione culturale.

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