Atletica Leggera, Mondiali Indoor: Doha, ultima giornata sorpresa nell’ asta donne Isinbayeva solo quarta, record del mondo nel triplo per Tamgho

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Si sono conclusi a Doha, i mondiali indoor di atletica leggera con qualche sorpresa e molte conferme. La sorpresa più eclatante è rappresentata dal quarto posto di Yelena  Isinbayeva la zarina ha chiuso la sua modestissima gara con una misura da “allenamento” per lei, 4.60m, la vittoria va, per la prima volta, ad una donna brasiliana, Fabiana Murer  con 4.80m.

Altra vittoria imprevista è quella del peso donne dove nessuno avrebbe pronosticato una sconfitta della neozelandese Vili, che negli ultimi anni ha dominato la specialità. Invece la bielorussa Ostapchuk l’ha distrutta con una bordata di 20.85 contro 20.49. Il giovane talento sudanese Abubaker  ha vinto gli 800m, con una gara condotta in testa dal primo metro all’ultimo. Lo statunitense di origine kenyana Bernard Lagat domina, in assenza di Kenenisa Bekele i 3000. La Giamaicana, due volte Campionessa olimpica dei 200m Veronica Campbell si aggiudica il titolo nei 60m con una partenza sorprendente per una esperta dei 200 metri come lei, che ha finito per disunire la favorita Jones-Ferrette, novità delle Isole Vergini. Tre soli centesimi le hanno divise alla fine: 7″00 contro 7″03. Il cubano Robles è tornato d’oro nei 60 hs per un pelo. Ha ripreso lo statunitense Trammel proprio negli ultimi 8 metri ed è stato più lesto nel tuffo sull’arrivo, così con 7″34 contro 7″36, ultimo ma ugualmente felice per essere tornato ad alto livello, il campione olimpico di Atene 2004, Liu Xiang nonostante purtroppo il dolore alla caviglia destra che sembra non essere del tutto risolto. L’ unico italiano in finale era Fabrizio Donato che chiude la sua gara al quinto posto con un salto di 16.40m, la vittoria è andata al francese il francese Tamgho che piazza un favoloso 17.90m che gli dà oltre che la medaglia d’ oro, anche il nuovo record del mondo.

L’ aver presentato un solo atleta in finale, rappresenta a chiare lettere, la situazione sconfortante in cui versa l’ atletica italiana con le punte ferme o condizionate da infortuni (Howe; Di Martino; Cusma; Licciardello) e con la marcia, unica vera miniera di medaglie, l’ uscita dal tunnel sembra davvero molto lontana.

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