Bologna: torna Cazzola e l’entusiasmo

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Alfredo Cazzola

Alfredo Cazzola
Dopo essere stato presidente della Virtus Pallacanestro Bologna, per poi divenire azionista di maggioranza e presidente della società calcistica Bologna Football Club cedendo nel 2008 tutte le azioni a Renzo Menarini, Alfredo Cazzola torna a far parte del club rossoblu di calcio. Sono stati già identificati i termini per l’ingresso in società che sono stati presentati ai soci nella Cda in programma per oggi. L’ex patron rossoblu ha dato la sua disponibilità a tornare con una quota attorno al 25-30%. Il suo ruolo sarà quello di azionista e amministratore delegato. Era stato lui uno degli artefici del salvataggio del Bologna nello scorso inverno, affidando alle cure di Gianni Consorte la famiglia Menarini e il futuro dei rossoblù. Dopo un corteggiamento durato due mesi, e cominciato dopo l’addio stizzito di Massimo Zanetti, il numero uno di Intermedia firma un altro capolavoro. L’arrivo di Cazzola garantisce al Bologna un futuro con basi finanziarie e sportive solide, ma pure quella pianificazione — a qualsiasi livello — imprescindibile per una squadra di serie A. “Sono entrato adesso e non quando mi era stato chiesto perchè il quadro si è fatto più chiaro. Mi è stata fatta una richiesta da molti soci e mi sono sentito pronto”, ha detto. Questo sarà verosimilmente l’ultimo scossone alla proprietà rossoblù. I soci, che hanno accolto l’ex presidente a braccia aperte, firmeranno un patto di sindacato per blindare le quote e di fatto proibire scalate ostili di figure interne ed esterne. Una sorta di garanzia chiesta da coloro i quali che non vogliono correre il rischio di essere tagliati fuori dalla gestione della società. L’ex patron, pronto a versare nel club 5 milioni di euro, l’iniezione di denaro gli assicura circa il 30 per cento delle azioni rossoblù. Scavalcherà così Massimo Zanetti e si prenderà la maggioranza relativa del club di Casteldebole. Stavolta però non si tratta di un ingresso ostile, ma concordato con gli altri componenti della nutrita tribù degli azionisti. L’ufficialità  arriverà il 7 aprile e l’aumento di capitale complessivo sarà di 6. Il Bologna avrà quindi 20 milioni di euro di capitale sociale (l’altro milione lo portano le associazioni). Cazzola dovrà subito gestire la partita dei rinnovi – già avviatissima per quanto riguarda Longo, Malesani e Di Vaio – più le altre questioni contrattuali (Britos, Viviano e Della Rocca su tutti) e il nodo sempre caldo dello stadio. Dei programmi futuri Cazzola preferisce non parlare «perché ho grande rispetto dei soci e ci sono procedure da seguire, di certo la squadra che vince non si cambia e io non voglio essere un elemento di disturbo, ma piuttosto rafforzare quanto di buono è stato fatto». Un ritorno al passato quindi per la società felsinea, Cazzola era stato, infatti, presidente dei rossoblu dal 2005-2008. La squadra, che sta vivendo un’esaltante stagione nonostante i 3 punti di penalizzazione, avrà finalmente una società solida alla spalle, che magari non le permetterà di ambire a traguardi come lo scudetto, ma che possa fornirle la tranquillità necessaria per garantirsi una salvezza senza patemi e magari, con qualche innesto di qualità, provare a raggiungere un posto in Europa League.  

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