Cagliari sotto shock. Il club sardo in crisi economica

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La crisi economica non risparmia il Cagliari © Claudio Villa/Getty Images

Un fulmine a ciel sereno scuote l’ambiente rossoblu. La conferenza stampa annunciata il giorno di Santo Stefano per la mattina seguente ha destato non poche preoccupazioni intorno al tifoso sardo e le aspettative sono state anche peggiori di quanto si potesse pensare. Il direttore generale Francesco Marroccu ha annunciato dei clamorosi problemi finanziari per il Cagliari. Boom! Il dg preme a sottolineare che la società non è al momento indebitata con alcuna banca e che i guai economici nascono dal crollo drastico al fondo di risparmio maturato da Cellino nel corso dei suoi vent’anni di presidenza. Investimenti sbagliati, questione stadio, soldi sulla sponsorizzazione dalla Regione che tardano ad arrivare e il pignoramento dei diritti televisivi da parte del Comune di Cagliari, hanno portato a questa situazione di importante crisi economica.

Come se non bastasse, il cammino in campionato della squadra sarda non è dei migliori, ad un punto dalla zona retrocessione e una stagione vissuta tra alti e bassi con l’aggiunta dell’avvicendamento sulla panchina tra Ficcadenti e il duo Pulga-Lopez.

La crisi economica non risparmia il Cagliari © Claudio Villa/Getty Images
La crisi economica non risparmia il Cagliari © Claudio Villa/Getty Images

IngaggiMarroccu parla chiaro, segni di una società trasparente su tutti i fronti. Dichiara che i giocatori non percepiscono lo stipendio da due mesi e che da veri professionisti avrebbero accettato anche una piccola riduzione dei propri ingaggi per venire incontro ad una dirigenza sempre presente, sottolineando l’alto valore morale dei ragazzi presenti in rosa. Ma a questo punto, non viene esclusa la cessione di un big tra Astori, Nainggolan e Pinilla che permetterebbe di sistemare i conti almeno fino al termine del campionato, quando si rischia di ritrovarsi in un vero e proprio rinnovamento della rosa.

I problemi – Il guaio più importante è arrivato dallo stadio. Cellino ha investito 18 milioni. Poco più della metà (circa 10 milioni) li ha spesi nell’acquisto dei terreni ad Elmas (comune a pochi passi da Cagliari) dove sarebbe dovuto sorgere il Karalis Arena, impianto definitivo per la società rossoblu ma bloccato a causa delle denunce arrivate dalla Sogaer, ente che gestisce l’aeroporto cagliaritano, che lamentava la vicinanza tra la pista d’atterraggio e il punto dove sarebbe dovuto sorgere lo stadio. Soldi buttati. Infine altri 8 milioni di euro sono stati spesi per la costruzione dell’attuale impianto di Quartu Sant’Elena, ma che ad oggi non ha portato un profitto nelle casse del Cagliari, vista anche la recente “trasferta casalinga” a Parma nella sfida contro la Juventus che avrebbe potuto portare al record di paganti (era già stato annunciato il tutto esaurito) ed invece ha comportato una perdita di 300 mila euro.

Per non parlare poi delle mancate entrate dalla Regione Sardegna negli ultimi due anni. La scritta che campeggia nelle maglie rossoblu al momento non ha portato alcun soldo nelle casse del club rossoblu. Ed infine, la non meno importante polemica con il Comune di Cagliari con tanto di pignoramento dei diritti tv a causa di canoni d’affitto non pagati dal 1980 ad oggi. Soldi che sarebbero serviti al patron sardo per pagare gli stipendi ai giocatori.

E adesso? – Il mercato invernale potrebbe portare a grosse sorprese. Come detto poco sopra, il sacrificio di un big sarebbe d’aiuto per il pagamento degli ingaggi fino al termine della stagione, ma questo comporterebbe un ridimensionamento tecnico della rosa a disposizione di Pulga e Lopez. La retrocessione in Serie B sarebbe molto pesante per le casse del Cagliari, che vedrebbe ridursi drasticamente le entrate e si troverebbe costretta a svendere gran parte della rosa.

Una situazione mai vissuta in casa Cagliari. I tifosi rossoblu chiedono l’ennesimo miracolo al presidente Cellino.

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