Calciopoli: la Juve d’attacco, Agnelli va in aiuto di Moggi

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La Juve remissiva di quattro anni fa pronta ad accettare le decisioni della giustizia sportiva licenziando in un sol colpo Moggi, Giraudo e Bettega ha lasciato il posto ad una Juve più combattiva e pronta adesso a dar battaglia, per completare l’iter giudiziario che le costò la B.

Tra due settimane ripartirà il processo e nelle stanze napoletane a dar man forte agli avvocati e consulenti di big Luciano ci sarà l’avvocato Chiappero “ingaggiato” da Andrea Agnelli per avvalorare il lavoro di Nicola Penta.

La metamorfosi bianconera è dovuta alle verità saltate fuori dalle nuove intercettazioni, le pressioni sulla Figc ne sono una conseguenza ma per accorciare i tempi la Juve presenterà 80 intercettazioni che dimostreranno il coinvolgimento dell’Inter. Dunque l’autunno della serie A si prepara ad esser scoppiettante e non solo per le partite in campo.

10 COMMENTI

  1. buona sera e giustizia sia vera x tutti sopratutto x gli onesti interisti?la juve a gia pagato x niente e ha l’ inter che ne devono fare che hanno fatto cose piu peggio la verita ormai è certa e giustizia sia fatta aspetto con ansia. cordiali saluti

  2. meglio tardi che mai, anche se della grande juve hanno fatto uno scempio, la legge è uguale per tutti quindi, la juve ha già pagato a caro prezzo ora tocca agli ONESTONI che tra passaporti e altre cazz.. ne hanno fatte di peggio. FORZA JUVE sempre e comunque!!!!

  3. “Piaccia o non piaccia”…gli sportivi Italiani Vogliono la Verità sull’aborto giuridico di farsopoli 2006, la scusante dei perdenti.

  4. piaccia on piaccia caro miki foggia gli sportivi italiani vogliono la verità sull’aborto giuridico di farsopoli 2006, la scusante dei perdenti di 40 anni di cocenti sconfitte e motorini lanciati dal III anello, piaccia o non piaccia…

  5. pfff.. ormai gli juventini non riuscendo più a vincere sul campo (vincevano perchè c’era Moggi) cercano di vincere in tribunale… il problema è che sono tutti dei poveri illusi, però almeno qualche soddisfazione come la “speranza” è giusto lascarliela, poveri…

    Una cosa è certa, nela caso l’inter dovesse risultare in qualche modo sporca, di certo gli scudetti non ve li restituiranno a voi dato che eravate altrettanto sporchi…
    Quindi mettetevi tutti il cuore in pace juventini, resterete a 27 scudetti per ancora molto ma molto tempo.

  6. “Piaccia o non piaccia”……per le chiacchiere da bar, riportato:
    Telefonate Inter-arbitri in Federcalcio

    Le intercettazioni su Moratti e Facchetti già trascritte: lunedì inizierà il lavoro della procura
    GUGLIELMO BUCCHERI

    ROMA
    Quando, mercoledì scorso, ha annunciato di aver ottenuto (finalmente) dal tribunale di Napoli tutte le intercettazioni (circa 170 mila) su Calciopoli, la Federcalcio ha anche fatto sapere che per ascoltare e trascivere ogni passaggio sullo scandalo scoppiato nell’estate del 2006 occorreranno almeno tre anni. Un tempo lungo, ma necessario per una trascrizione che servirà a togliere le eventuali zone d’ombra che ancora potrebbero gravare sul periodo dei veleni.

    Tre anni di duro e minuzioso lavoro attendono i tecnici a cui la Figc si affiderà entro pochi giorni. Ma, da Napoli, intanto è arrivata la svolta attesa e che potrebbe tradursi in effetti concreti già prima della fine della stagione. Calciopoli-bis, la primavera scorsa, è nata perché i legali di Luciano Moggi hanno chiesto ed ottenuto che il tribunale napoletano, dove è in corso il processo penale, ammettesse nel procedimento le circa 90 intercettazioni che tirano in ballo Moratti e Facchetti e, quindi, l’Inter. Contatti o telefonate trascritte da un perito del tribunale e, da mercoledì, depositate in cancelleria. «Ieri abbiamo fatto domanda per entrarne in possesso e, lunedì, i nostri legali andranno a Napoli a prenderle…», fanno sapere dalla Figc.

    Cosa accadrà una volta che le intercettazioni messe in luce dal consulente di Moggi, Nicola Penta, ed, ora, trascritte da un perito non di parte finiranno negli uffici della Figc? Da qui nasce il binario veloce della giustizia sportiva. La Juve ha chiesto, con un esposto ben dettagliato, la revoca dello scudetto del campionato 2005/06 all’Inter qualora dal procedimento penale di Napoli fossero emerse «macchie» anche sul comportamento dei dirigenti nerazzurri. Nelle 90 intercettazioni che, fra poche ore, avrà a disposizione il pm del calcio Palazzi emerge con chiarezza il coinvolgimento dei vertici dell’Inter: spetterà alla procura federale fare le sue valutazioni (per i tesserati incombe la prescizione, per il caso-scudetto no). Se, dunque, per ascoltare e sbobinare le circa 170 mila telefonate su Calciopoli occorreranno anni, gli 007 della Figc, da lunedì avranno gli strumenti per mettersi subito al lavoro e dare risposta alla denuncia, mirata, della Juve.

  7. infatti, pfffffffff, la juventus vince sul campo, vice nei tribunali (quelli veri), e perde con l’aborto giuridico di farsopoli 2006, gli altri perdono in campo (adesso vincono comunque lo meritano), patteggiano o hanno caondanne nei tribunali (quelli veri) e iniziano a vincere dall’aborto giuridico di farsopoli 2006 (comunque lo meritano), pffffffffff

  8. Riportato:
    Friday, December 15, 2006
    CON GLI ARBITRI DI CALCIOPOLI DANNEGGIATE JUVE E FIORENTINA
    LO STUDIO
    FABRIZIO BIASIN
    Da Libero di giovedì 14 Dicembre 2006
    Guarda un po’: dopo le chiacchiere, le accuse, i fiumi di parole e le polemiche varie, nell’ambito del celebre caso Calciopoli salta fuori uno studio quantomeno singolare. Quattro cervelloni dell’Università di Londra (Walter Distaso e Leo Leonida della “Queen Mary University”) e dell’Università di Messina (Dario Maimone e Pietro Navarra), si sono arrovellati su fatti, arbitri indagati, sfaccettature e numeri del torneo di serie A 2004-05. Per capirci: quello vinto dalla Juventus, ma sottratto alla stessa dopo mesi di indagini da parte della procura di Napoli. «Moggi e i suoi hanno condizionato questo e quell’arbitro» si diceva, e quindi «è giusto togliere il tricolore dalle maglie dei bianconeri». Così è stato fatto, storia dell’ultima, focosa estate. Passano i giorni, le temperature si abbassano e i suddetti studiosi si lanciano in un calcolo a 360 gradi neanche troppo complicato. Cosa risulta dalle scartoffie? Pensa te, i bianconeri con gli arbitri inizialmente indagati (De Santis, Rodomonti, Bertini, Dondarini, Rocchi, Messina, Gabriele, Racalbuto e Tagliavento) conquistavano meno punti che con quelli cosiddetti “puliti”. E in numeri – si sa – non mentono. A far quattro conti risulta che Del Piero e compagni – capaci di mantenere una media punti pari a 2,63 nelle partite dirette dagli arbitri senza macchia – con quelli sotto inchiesta si sono dovuti accontentare di una media punti pari a 1,89. Mica male se si tiene presente un altro dato: sul totale di 38 partite i bianconeri sono stati fischiati equamente dai “corretti” e dai “corrotti” (diciannove partite dirette per categoria). Strano no? Di più, secondo lo studio la stessa sorte è toccata ad altre due squadre penalizzate: il Milan (2,19 punti in media contro 2) e la Fiorentina (1,22 punti in media contro 0,93). In pratica solo la Lazio tra le squadre penalizzate ha ricevuto vantaggi (e che vantaggi) dagli arbitri sotto inchiesta; secondo lo studio, infatti, i biancocelesti (arbitrati 11 volte dagli arbitri sotto inchiesta contro 27 direzioni “pulite”) hanno toccato una media punti pari a 2 con i primi e pari a 0,81 con i secondi. Ora, o la Lazio era maestra indiscussa nel cosiddetto “campionato parallelo”, o qualcosa non torna: ma come, questi qua condizionavano i fischietti a loro piacimento e con gli stessi ottenevano meno punti? Parola a uno dei promotori dello studio, Pietro Navarra: «Il nostro è uno studio puramente statistico. Non ci interessa, nè siamo in grado di stabilire, se Moggi e gli altri dirigenti indagati potevano condizionare le partite, ma dal nostro punto di vista possiamo mettere in evidenza tre ipotesi più che valide: o non esisteva alcun condizionamento arbitrale nel torneo 2004-05, o esisteva ma non ha prodotto risultati rilevanti, o è possibile pensare a uno scontro tra dirigenti per l’acquisizione del sistema calcio che ha dato luogo a società vincenti e perdenti in quello che possiamo definire “campionato parallelo”». Tre ipotesi e un solo punto fermo: Juventus (in maniera evidente), Fiorentina e Milan in termini complessivi non hanno ottenuto vantaggi dagli arbitri inquisiti. «In più – continua Navarra – nello studio abbiamo tenuto conto anche della forza degli avversari affrontati dalle squadre coinvolte. La Juventus, per esempio, ha incontrato squadre più forti nelle partite dirette dagli arbitri sotto inchiesta. Questo potrebbe spiegare, almeno in parte, la considerevole differenza nella media punti complessiva».
    E’ SEMPRE COLPA DELLA JUVENTUS, MA LE PROVE NON SALTANO MAI FUORI
    LUCIANO MOGGI
    Da Libero di giovedì 14 Dicembre 2006
    In un pezzo di venerdì 8 dicembre che definirei quantomeno complicato, l’editorialista della Gazzetta, Franco Arturi, che pure di solito è assai più chiaro e concludente, si avventura in un discorso su “complotti” e “cospirazioni” la cui chiave di lettura mi sfugge, ma che in un dettaglio mi sembra chiarissimo. Quel “dettaglio” coinvolge il solito accanimento del giornale verso il sottoscritto e la riproposizione di presunte (mezze) verità atte a colpire la mia persona.
    La Rosea attacca ancora… ma non colpisce nel segno
    Mi pare, infatti, che tutto il discorso dei complotti veri o falsi tenda unicamente a tenere fresca la memoria sul «complotto reale», come lo definisce l’articolista, «individuato dalla giustizia sportiva nell’estate scorsa». La Rosea, insomma, si preoccupa che l’impalcatura che ha contribuito a creare, possa essere messa a dura prova da un razionale revisionismo, oltre che dal trascorrere del tempo, che a sua volta fa vedere le cose in una luce più giusta. E allora dagli a insistere su opportuni passi della sentenza (ovviamente quelli che avvallano la tesi colpevolista), e nessuna tesi contraria. Un esempio? In alcuni passi della sentenza presi in esame dall’articolista si parla di gravi episodi di «illecito sportivo» ma, per la configurazione di questa fattispecie (come dicono i giuristi), la stessa sentenza ha riconosciuto che gli atti posti in essere per compiere l’illecito devono comunque essere «idonei, adeguati, avere un’efficacia». Non ci sono prove – dice la sentenza – siamo di fronte ad atti sleali, deontologicamente condannabili come violazioni dell’art 1: niente illeciti, insomma. Anche perché, come è stato osservato da illustri giuristi, più violazioni di “articoli 1″ non possono generare un “articolo 6″, quello che evidenzia l’illecito sportivo. La Rosea finge di dimenticare che proprio il presidente della Corte Federale, Pietro Sandulli, in un’intervista al “Romanista” aveva affermato che il campionato 2004-05 era stato regolare e che non c’erano stati illeciti. Punzecchiato dalla Rosea lo stesso Sandulli aveva fatto dei distinguo che non avevano affatto modificato il concetto base. Sandulli infatti affermava: «Abbiamo dovuto ammettere che non era possibile parlare di “illecito conclamato”, ma si trattava di una serie di violazioni, di condizionamenti». E ancora: «Non c’era la prova provata dell’illecito come viene inteso nella scrittura del codice di giustizia sportiva, ma da questo – soggiungeva forse per compiacere la Rosea – a parlare di campionato regolare ne passa. L’unico dubbio riguarda la partita Lecce-Parma». Peccato per Sandulli che nella dichiarazione precedente fatta al “Romanista”, e mai smentita, diceva proprio che «il campionato era stato regolare». Alla memoria a senso unico di Arturi, mi sembra giusto ricordare anche le dichiarazioni fatte da due illustri giuristi, uno dei quali è Corrado De Biase, il giudice che si occupò della vicenda calcio scommesse nel 1980, secondo il quale «il procedimento di Calciopoli è stato un aborto giuridico». Dice De Biase all’emittente toscana “Rete 37″: «Se si vuole espletare in due settimane un procedimento che richiederebbe almeno sei mesi, non può che venir fuori un aborto giuridico. Quando si cassa per motivi di tempo un grado di giudizio, quando si impedisce agli imputati di portare testimoni, dossier e filmati in loro discolpa, ma gli si concedono soltanto 15 minuti per un’arringa difensiva, non si può che parlare di aborto giuridico. Quando non si concedono agli avvocati difensori i testi integrali delle intercettazioni, adducendo che non sono pertinenti, si può solo parlare di aborto giuridico. Quando infine si disassegna un titolo a una squadra, la Juventus, per assegnarlo ad un’altra, l’internazionale, prima che sia pronunciato il verdetto del primo iter istruttorio, allora siamo ben oltre l’aborto giuridico. (…) In ogni paese che si definisca civile eventuali pene e sanzioni devono essere comminate dopo che sia stato verbalizzato un verdetto di colpevolezza, mai prima. Una penalizzazione di 8-10 punti, una multa e la squalifica di Moggi e Giraudo per 10-12 mesi, questa era la pena congrua a mio parere. Ogni parallelo con la vicenda del 1980 è improponibile: qua non ci sono tracce di illecito, né denaro o assegni. L’illecito ambientale non è reato contemplato da nessun codice, a meno che non si parli di inquinamento atmosferico». Come disse il professor Manzella: «No money, no girls». A sua volta l’ex presidente della Corte Costituzionale, Antonio Baldassarre, in un’intervista a “Tuttosport”, ricordava che il commissario Guido Rossi era stato membro del Cda dell’inter e questo non aveva certo «contribuito a creare una situazione limpida»; per quanto riguarda il procedimento, sottolineava che erano stati usati «metodi sommari da non meritare neanche il termine “giustizia”». Sempre all’articolista della Rosea posso ricordare i contrasti che c’erano stati all’interno della stessa Corte, per le dichiarazioni di uno dei giudici, Mario Serio, che aveva “rivelato” che la sentenza aveva tenuto conto «dell’emozione del Paese, dei moti di piazza”

  9. Caro miki foggia piuttosto che rispondere e dimostrare di nn aver capito una sega è meglio non rispondere proprio per nulla…ma capisco che passare dal ripetere 0 tituli per giorni e giorni a riflettere ed esprimere qualcosa di compiuto sia un grosso problema…con questo chiudo e passo

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