Cheick Diabaté, gigante maliano spauracchio della Signora

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Cheick Diabaté esulta dopo il gol | Foto Twitter

Benevento-Juventus certo è ormai passata agli archivi, tuttavia restano tra le righe dei quotidiani sportivi le belle prestazioni della squadra di De Zerbi e di Cheick Diabaté.

Segnare una doppietta a questa Juventus non è una cosa semplice e fare in Serie A un gol ogni 39′ in una squadra che lotta per la salvezza lo è ancora meno. Cheick Diabaté però da gennaio ad oggi non solo ha fatto questo, è anche riuscito a convertire gli scettici sul suo acquisto.

Contro la Juventus

Prima del match con i bianconeri lo aveva detto:

“Nulla è impossibile!”

Proprio riferendosi alla possibilità di fare goal alla Vecchia Signora e dopo un’ottima prestazione contro il Verona dove il franco-maliano aveva realizzato un’altra doppietta.

Nel match contro la Juventus Diabaté mostra i muscoli si batte e sbatte contro i difensori Campioni d’Italia, trova due reti che consentono ai giallorossi di agguantare il pari dopo essere passati in svantaggio due volte. Viene da pensare se l’attaccante non avesse avuto i problemi fisici iniziali appena giunto in Italia quanto il Benevento avrebbe potuto risolvere prima la sua astinenza dal goal, perché di fatto Diabatè ha una media realizzativa per ora straordinaria.

Cheick Diabaté esulta dopo il gol | Foto Twitter

Due palloni vaganti in area bianconera e due reti da opportunista vero, il primo su un pallone che filtra anticipando in spaccata il proprio marcatore, il secondo sfruttando un bel calcio d’angolo battuto da Viola beffando l’alta e spigolosa difesa juventina.

Diabaté è l’uomo del momento, è il volto sorridente di una squadra che amaramente scende verso la cadetteria con onore.

Alle spalle una storia triste

Diabaté approda in Italia dopo aver convinto il presidente Vigorito che, ignorando chi sconsigliava l’investimento sul franco-maliano, lo preleva dall’Osmanlispor valutando ininfluenti le sue scarse condizioni fisiche e facendo affidamento alle ottime esperienze precedenti in Francia del giocatore con Metz, Bordeaux e Nancy condite con una Coppa di Francia.

Alle spalle di questo gigante di un metro e novantaquattro centimetri la storia triste di chi ha perso all’età di 13 anni la madre, poi un amico, il fratello e infine il proprio padre nella sua terra di origine. Serie di lutti che lo hanno spinto lontano dal suolo patrio per ritrovare la felicità, chissà che Benevento non sia un nuovo sorridente inizio.

 

 

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