Da Petrucci la prima “bacchettata” a DiBenedetto

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Il mondo del calcio in Italia, come abbiamo avuto modo di capire in questi anni è conservativo, chiuso in una casta che difficilmente si apre alle novità ed è altamente diffidente con chiunque tenta di entrare a farne parte. Oggi Thomas DiBenedetto è finalmente arrivato in Italia per concludere la trattativa con Unicredit e rilevare definitivamente la maggioranza del pacchetto azionario della Roma.

L’imprenditore assalito dai cronisti all’arrivo a Fiumicino ha tranquillizzato il popolo giallorosso con una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport in cui spiega il perchè di questa avventura, quali saranno i traguardi prefissati e come intende traghettare la Roma nel nuovo modo di far calcio attraverso il bussiness e il merchandaising. DiBenedetto ha toccato anche il capitolo stadio annunciando la volontà di costruire un nuovo stadio definendo l’Olimpico obsoleto e con una struttura non adatta “È un peccato, però, che tutto questo tifo a Roma non abbia la struttura adatta: l’Olimpico non gratifica affatto la passione dei romanisti, le tribune sono troppo lontane dal campo, il rumore con la distanza si perde. Anche per questo ci vorrà uno stadio nuovo, e diverso: un impianto all’inglese, che abbia effetti positivi sui calciatori. Una versione moderna di Campo Testaccio”.

E’ subito arrivata la “bacchettata” di Petrucci “Thomas DiBenedetto non e’ certo partito col piede giusto. Le sue battute sullo stadio Olimpico non mi sono piaciute affatto. Possono anche non venire a giocare all’Olimpico ma devono rispettare la storia di questo impianto. Gli stadi di proprietà sono la strada giusta purche’ li facciano”

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