De Laurentiis ha perso la sua battaglia, la Supercoppa italiana si giocherà a Pechino

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Aurelio De Laurentiis | © Andreas Rentz / Getty Images

E’ ufficiale: la Supercoppa Italiana si giocherà a Pechino l’11 agosto alle 14.oo (ora italiana). A confermarlo è il presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta. Nei giorni scorsi il Patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis aveva espresso dei dubbi sulla trasferta cinese, ma dopo alcuni colloqui tra lo stesso De Laurentiis, la Lega Calcio e la Juventus, il presidente partenopeo ha fatto dietrofront acconsentendo che tutto rimanesse invariato come da accordi.

Il presidente della Lega Calcio ha fatto sapere di aver apprezzato la riconferma della volontà del Napoli di giocare a Pechino come da programma: “La decisione va nella direzione di promuovere il calcio italiano a livello internazionale in un Paese dove l’attenzione per il nostro campionato è da qualche anno molto alta” – ha spiegato Beretta che ha anche ricordato come alla gara di Supercoppa dello scorso anno tra Milan-Inter, abbiano assistito oltre 80 mila spettatori.

Aurelio De Laurentiis | © Andreas Rentz / Getty Images

Anche il Napoli ha lasciato una nota al riguardo sul sito ufficiale della società:

Il Presidente Aurelio De Laurentiis, dopo aver parlato oggi a lungo con le autorità cinesi, che gli hanno dato ampie rassicurazioni sull’organizzazione generale della Supercoppa, ha confermato che il Napoli parteciperà regolarmente alla competizione a Pechino, avevamo molti dubbi sulla parte organizzativa. Mi hanno garantito che tutto sarà gestito nel modo richiesto. Ho deciso, per spirito associativo, di non creare problemi alla Lega Calcio. La squadra partirà per Pechino il 5 agosto“.

La lega calcio aveva preso accordi con le autorità cinesi di far disputare 3 incontri della Supercoppa italiana in terra orientale, la prima disputata è quella dello scorso anno a Pechino tra Milan e Inter, quest’anno Juve-Napoli e per mantenere gli impegni entro il 2015, si dovrà disputare ancora un’altra edizione di Supercoppa in una città cinese. La mancata partecipazione in terra cinese avrebbe causato l’interruzione del contratto con la United Vansen International (contratto da 3,3 milioni e per la quale la prima tranche sarebbe già stata versata) con il conseguente rischio di pagare penali e danni per impegni che gli organizzatori, a sole due settimane dalla partita, avevano già preso.

E speriamo che prima della competizione il Presidente del Napoli non si faccia assalire nuovamente dai dubbi e capricci anche perchè, l’altra finalista, la Juventus, non tollererebbe altre nuove ombre sulla destinazione del match.

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