Del Piero, conferenza di addio “In Italia con nessuna altra maglia”

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Alessandro Del Piero | © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

Tremendamente bello“, accostamento di parole di significato opposto, un ossimoro affatto casuale: una frase pronunciata con la solita pacatezza, con la serenità di chi è consapevole di aver vissuto intensamente diciannove anni di storia personale che si sono intrecciati indissolubilmente con la Storia della Juventus e del calcio italiano. Due parole per esprimere ciò che l’anno appena trascorso ha rappresentato, il suo ultimo in maglia juventina, il suo passo d’addio da Capitano bianconero: una stagione terminata con la vittoria del campionato, con la punizione pennellata nella gara decisiva con la Lazio, con il gol-marchio di fabbrica all’Atalanta nella passerella finale, con il saluto allo stadio, con il giro di campo e l’inchino finale, ricco di gratitudine, affetto, sincerità e commozione, trattenuta a fatica.

Quel finale è già archiviato dalle cronache, ma non nel cuore, ed a quasi due settimane di distanza Alessandro Del Piero torna a parlarne, nella conferenza stampa dedicata alla presentazione della nuova linea di occhiali “ADP10”, lanciata in società con Lapo Elkann ed al suo marchio “Italia Independent”. Una nuova veste per Alex, da imprenditore, in cui prova a calarsi, portando con sè le qualità che lo contraddistinguono, quella passione e quella determinazione che lo portano ad impegnarsi al cento per cento in ogni avventura intrapresa, permettendogli di avere sempre e comunque un atteggiamento vincente, in ogni campo.

Oltre alla nuova pagina imprenditoriale, però, la conferenza stampa di questa mattina era attesa per le altre tematiche che avrebbe portato con sè, ed Alex non si è tirato indietro, rispondendo alle domande sul suo futuro che, però, è ancora un “work in progress”, alla ricerca di una soluzione ottimale, a tutto tondo, che possa regalargli gli stimoli giusti, indipendentemente dall’eventuale partecipazione alla prossima Champions League o ad un campionato minore. L’essenziale è che la nuova situazione gli consenta di esprimersi al meglio, di coltivare ancora con gioia la sua passione, la sua linfa vitale, che gli offra la possibilità di calarsi in una realtà che gli regali “uno scambio di energie”. Il suo futuro, dunque, è ancora da definire, ma nella mente di Alex c’è già una ferma certezza: sarà all’estero, portando con sè la sua famiglia, perchè “per una serie di ragioni il mio futuro in Italia non può essere in un’altra squadra; mi pare una cosa giusta e non rientra nei miei principi“. 

Il riferimento ai suoi valori, in tal caso, non appare casuale, bensì un modo per spiegare ancora una volta il suo stato d’animo attuale, che gli “fa vivere fra le nuvole questo periodo”, un momento intenso e “topico”, da brividi come il saluto alla “sua” Torino ed alla sua gente, che non smetterà mai di ringraziarlo per ciò che ha saputo trasmettere, in campo e fuori, con la sua semplicità e la sua signorilità: “tutte belle cose che porterò sempre con me”. 

Un saluto senza rancori, un epilogo in perfetto stile Del Piero, che non apre e non chiude la porta ad un suo prossimo futuro dirigenziale alla Juventus, semplicemente perchè “a quella porta non si è proprio arrivati perchè per parlarne ora ci sono troppi se e troppi ma”: una chiosa netta a smentire le voci circolate di recente, almeno per ora.

Alessandro Del Piero | © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

Non è il momento di affrontare questi discorsi, il distacco si è appena consumato, la ferita – anche se ben celata – è ancora fresca, anche se la famiglia Agnelli sembra comunque essere al suo fianco, indipendentemente da ciò che è accaduto nell’ormai nota Assemblea dei soci dello scorso Ottobre. A rimarcare tale legame  è lo stesso Lapo Elkann, pur evitando di intervenire sulle questioni legate al futuro di Alex, limitandosi a sottolineare che “Del Piero ha fatto ‘tantissimissimo’ per la Juve e per l’Italia ed ha sempre portato alti i valori dello sport nel mondo, è un gran signore. Ogni scelta che farà non potrò che approvarla e augurargli ogni bene”.

La chiusura di Alessandro, ormai ex capitano bianconero, ritorna, poi, sull’argomento “maglia numero 10” che – ribadisce – non deve esser ritirata, per concedere ad ogni bambino il desiderio di vestirla, coltivando quello che è stato il suo stesso sogno, poi avverato, che lo ha portato dalla profonda provincia Veneta fin sul tetto del mondo, battendo ogni record esistente.

Per ora, il suo cammino continua, allontanandosi dalla sua amata Signora e portando con sè un bagaglio molto pesante, di cui si sentirà fortemente la mancanza, ma in questo caso è giusto pensare romanticamente che il vero amore non conosce distanze.

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