Faccia a faccia con Luca Damonte

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Continua il nostro percorso tra i prospetti per  il Settebello del futuro dopo Velotto e Fondelli ci trasferiamo a Brescia dove è appena arrivato un ottimo mancino che è cresciuto nel sempre florido vivaio savonese per arrivare in terra lombarda sotto le “grinfie” di uno che a Savona ha lasciato ottimi ricordi come: Sandro Bovo.

Oggi facciamo due chiacchiere con Luca Damonte

Dopo tanti anni hai lasciato casa tua, la tua Savona quali sono le tue sensazioni le tue paure o i tuoi sogni per questa nuova stagione?

“Non nascondo che dopo tanti anni mi faccia strano non indossare la calotta biancorossa,  ma devo ammettere che ho iniziato questa nuova esperienza a Brescia con grande entusiasmo, mi trovo benissimo in una società seria e piena di professionisti. Sicuramente ora non c’è spazio per paure o sogni, ma ci sono solo obiettivi da inseguire come affermarmi ad un livello come questo e provare a vincere qualche trofeo”.

Quali sono i ricordi più belli della tua esperienza savonese? E quali dei tuoi allenatori ti ha dato di più?

“Ho molti ricordi piacevoli, sia quotidiani dei vari allenamenti sia di vittorie, su tutte la Coppa Len a Sabadell nella stagione 2011/2012. Tra nazionale giovanile e club ho avuto molti allenatori e penso che ognuno di loro mi abbia dato qualcosa. Ricordo, infatti, con piacere  i savonesi Pisano, Mistrangelo e il più recente  Angelini, Baldineti nella mia esperienza di un anno a Nervi e i vari allenatori delle giovanili”.

Quale compagno di squadra ti ha impressionato di più e quale avversario ti ha messo più in difficoltà?

“Ho giocato con grandi campioni a Savona soprattutto nei primi anni dopo l ‘esperienza a Nervi.  Lo straniero che mi ha impressionato di più è Janovic mentre come italiani ho giocato con tanti campioni ma se devo sceglierne uno dico Angelini nonostante in quegli anni fosse a fine carriera. L’avversario più forte invece spero di doverlo ancora incontrare perché vorrà dire starò giocando ai massimi livelli”.

damonte
Luca Damonte

Cosa ne pensi degli ultimi mondiali cosa ti è piaciuto dell’Italia e quale nazionale ti ha più emozionato?

“Dell’Italia mi è piaciuto che nonostante un girone giocato sottotono,sia riuscita nuovamente ad arrivare tra le prime 4 squadre. Obiettivo che si ripete dal 2010. La nazionale che mi ha sorpreso invece è stata la Grecia grazie ad una grande organizzazione e giocatori molto tecnici specialmente sulle superiorità numeriche”.

Molti lamentavano della spedizione italiana la mancanza di un mancino, ti senti pronto a essere un punto fondamentale del futuro sette bello?

“Non nascondo che l’assenza di Gallo abbia sorpreso anche me. Questo fa capire come in nazionale nessuno abbia il posto assicurato. Io sono venuto a Brescia per continuare a migliorarmi e l’obiettivo è quindi guadagnarmi uno spazio in nazionale.  Non so se nel presente o futuro Settebello, so solo che ci proverò sicuramente”.

Cosa ne pensi della nuova formula del campionato?

“L’abolizione dei play off non mi convince molto ma tutto dipende come verrà organizzata la final Six. Se verrà pubblicizzata e allestita come un grande evento potrebbe risultare un bello spot per la pallanuoto.  Staremo a vedere”.

Chiudi gli occhi e raccontaci il gol che ti sogni da sempre

“Credo che i sogni siano importanti perché ti tengono vivo, spero di realizzarli ma soprattutto di dare il massimo per inseguirli”.

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