Inzaghi nuovo allenatore allievi nazionali Milan

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Filippo Inzaghi © Claudio Villa/Getty Images

“Certi amori non finiscono mai”. Così Adriano Galliani ha aperto ad un possibile ritorno di Kakà, ma la stessa affermazione può valere per un bomber che al Milan ha dato tanto e che ufficialmente ieri ha dato l’addio al calcio giocato. Stiamo parlando di Filippo Inzaghi, nuovo allenatore degli allievi nazionali del Milan. Tra i tanti addii rossoneri avvenuti negli ultimi mesi, c’è un addio che non è più un addio. SuperPippo resta al Milan, per lui inizia la carriera da allenatore intrapresa da suo fratello (Simone) già da un paio d’anni. L’11 maggio Inzaghi aveva annunciato che la sua avventura in rossonero era finita e 2 giorni dopo nell’ultima giornata di campionato ha calcato per l’ultima volta il campo indossando la maglia rossonera e siglando il gol vittoria alla sua maniera.

11 anni al Milan non si dimenticano facilmente e la voglia di continuare a difendere i colori rossoneri è stata più grande della voglia di segnare altri gol sul filo del fuorigioco. Tutti noi avremmo preferito vederlo almeno un altro anno in campo, perchè nonostante i 39 anni ormai prossimi, in Inzaghi si è sempre notata una determinazione e una grinta fuori dal comune nel voler semplicemente spingere quella palla in fondo alla rete. Nonostante i tanti infortuni e un allenatore (Allegri) che negli ultimi due anni non gli ha dato il rispetto che meritava, lui ha sempre risposto da gran signore fuori dal campo e da gran campione in campo. Il gol vittoria contro il Novara verrà ricordato perchè è stato l’ultimo di una lunga e grande carriera.

Filippo Inzaghi © Claudio Villa/Getty Images

Una nuova carriera sta per iniziare alla guida degli allievi nazionali del Milan. Ecco alcune dichiarazioni che Pippo Inzaghi ha rilasciato ai microfoni di Sky dopo l’annuncio del suo addio al calcio giocato: “Sono felice, ho amato tantissimo quello che ho fatto ma oggi dico basta alla carriera da giocatore. Si apre una nuova avventura, era difficile andarmene dal Milan. Ho sognato di vincere la Champions con la maglia del Milan, chissà se ora posso vincerla anche da allenatore, come ha fatto Ancelotti. Questo ora è il mio sogno. Il mio futuro è legato a questa maglia e a questi colori che mi hanno dato tantissimo, ed era difficile vedermi con un’altra casacca, sarà una nuova esperienza. E’ stata dura decidere, anche le cose belle hanno una fine. Se avessi fatto una sceneggiatura l’avrei scritta proprio così, segnare l’ultimo gol della mia carriera proprio nello stadio con la mia gente, allora ho pensato che nella vita ho vinto tutto e non valeva la pena andare ancora in giro a 39 anni”.

156 gol in 370 presenze di Serie A, dove ha giocato con le maglie di Parma, Atalanta e Juventus prima di arrivare al Milan. Con la maglia rossonera ha collezionato in tutte le competizioni 300 presenze andando in gol per ben 126 volte. Nelle undici stagioni a Milanello ha vinto 2 scudetti, 2 Champions League, 1 mondiale per Club, 2 supercoppa Uefa e 2 supercoppa Italiana. Campione del mondo nel 2006 con la nazionale italiana, secondo miglior marcatore in competizioni Uefa per club con 70 reti e ‘Man of the match’ in Milan-Liverpool 2-1, finale della Champions League 2006/2007 nella quale Inzaghi risultò decisivo con una doppietta che valse al Milan il settimo successo nella massima competizione europea per club. Insomma un pezzo di storia che se ne va e che rimarrà impresso nella mente di molti.

 

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