Gattuso “senza occhiali vedo doppio. Ma non mi abbatto”

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Ringhio Gattuso |©Getty Images

Rino Gattuso non calca i campi da gioco per una partita ufficiale dalla prima giornata della nuova stagione, quando, nella partita contro la Lazio fu costretto ad uscire per un improvviso e strano appannamento della vista. Da allora tra indiscrezioni, alcune che facevano temere al peggio, Ringhio ha iniziato una lunga sequela di accertamenti e controlli che hanno evidenziato una paralisi del sesto nervo cranico e la consequenziale necessità di un operazione che lo priverà dal calcio giocato molto probabilmente per l’intera stagione.

Ringhio Gattuso |©Getty Images
Gattuso quest’oggi in compagnia del dottor Tavana ha chiarito il problema durante una conferenza stampa evidenziando il grave problema ma allo stesso tempo decisamente meno grave di tanti altri, ed inevitabile è stato il ricordo del povero Simoncelli. “Ci vuole ben altro per abbattermi, c’e’ di peggio nella vita, guardate ieri Simoncelli, io sto combattendo con un nemico invisibile, l’importante e’ non mollare e guardare avanti. Io provo l’occhio tutte le mattine quando mi sveglio, in questo momento credetemi non sto pensando al calcio, sto pensando al quotidiano, e’ brutto non portare i miei figli a scuola, non poter guidare la macchina, se levo gli occhiali vedo doppio”. A spiegar dal punto di vista medico la patologia di Gattuso è il dottor Tavana “Rino ha una paralisi del sesto nervo cranico, Rino vede dieci decimi quindi non ha un problema di vista, in se’ l’esordio del problema e’ stato relativamente lento, il sintomo pian pianino si e’ fatto sentire con un apice il giorno della partita con la Lazio. Immediatamente abbiamo chiesto opinioni di specialisti che potessero aiutarci, per escludere la forma tumorale che non c’e’, l’ictus che non c’e’, una forma neurologica degenerativa che non c’e’, un trauma che non e’ stato. Escludere le cose piu’ importanti e’ stato l’inizio.”A livello fisico sto bene – continua Gattuso – In partita, non vedendo i compagni e la palla, rischio di far male a me e a loro. Faccio carichi di lavoro pesante, ma col pallone… E’ da 45 giorni che e’ venuto fuori questo problema. Vedi le persone in tre posizioni diverse… Tra quattro mesi ci sara’ l’intervento per mettermi a posto i gradi dell’occhio. C’e’ stato un momento in cui non pensavo al calcio. Pensavo al peggio. Al calcio ci ho pensato quando le cose piu’ gravi sono cominciate a scomparire”.

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