Giro d’Italia, esclusa l’Acqua&Sapone “Potremmo lasciare il ciclismo”

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Stefano Garzelli, Acqua&Sapone | © Luk Beines/AFP/Getty Images

Non ci saranno due tra i più grandi ciclisti italiani degli ultimi tre lustri, oltretutto vincitori della kermesse rosa al prossimo Giro d’Italia, vale a dire Stefano Garzelli e Danilo Di Luca: il team dei due corridori, infatti, è stato a sorpresa escluso dalla grande corsa a tappe tricolore. Esclusa dunque l’Acqua&Sapone nella decisione finale della Rcs Sport sulle quattro squadre ancora da inserire nella griglia delle ventidue partecipanti (ogni squadra partecipa con nove corridori).

Stefano Garzelli, Acqua&Sapone | © Luk Beines/AFP/Getty Images

Oltre ai diciotto team del World tour, erano quattordici le formazioni che avevano fatto richiesta dell’invito al Giro. Tra queste, l’Acqua&Sapone, che era ormai prossima alla presentazione del nuovo organico. Danilo Di Luca è prossimo alla firma del contratto con il nuovo team ma vede chiudersi la porta a quella corsa che lo ha reso celebre in tutto il mondo. Le quattro “wild card” sono andate invece all’italiana Androni Giocattoli, all’irlandese Colnago-Csf Inox, alla Farnese Vini che ha però licenza britannica e alla tedesca Team NetApp. Nel cast delle altre corse Gazzetta, Tirreno-Adriatico (7-13 marzo) e Milano-Sanremo, una delle 4 wild card è andata all’Acqua&Sapone, Stesso discorso per l’ultima classica, il Giro di Lombardia (29 settembre), dove il team di Masciarelli ha avuto una delle 7 wild card disponibili. Scoppia l’ira del patron dell’Acqua&Sapone, Barbarossa:

Se le cose stanno così, dopo dodici anni forse è arrivato il momento di lasciare il ciclismo. E’ un mondo che non ci piace più. Una decisione che ci lascia di stucco -prosegue Enio Barbarossa- e che ci vede costretti a pensare seriamente all’addio al ciclismo, nonostante la nostra famiglia abbia uno staff di oltre sessanta dipendenti, quindi altrettante famiglie che vivono di ciclismo. Ma non possiamo fare diversamente se qualcuno preferisce invitare al Giro squadre che sono italiane solo sulla carta, perché investono magari su ciclisti stranieri o di italiano hanno solo lo sponsor. Noi, al contrario, abbiamo in squadra due vincitori: un’ex maglia rosa e la maglia verde dell’ultima edizione, unica vittoria italiana al Giro 2011“.

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