Giro d’Italia, Nibali provoca Contador “Il problema è di chi lo fa correre”

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Il Giro d’Italia edizione 2011 parte domani, ma alcuni dei suoi protagonisti sembrano già pronti ad attaccare. Non solo in gara. Primo fra tutti Vincenzo Nibali, che nella conferenza stampa di presentazione della Liquigas a Beinasco non si è trattenuto sul principale favorito della corsa, Alberto Contador, già vincitore del Giro nel 2008: “Contador? Il problema non è mio ma di chi lo fa correre, dell’Uci o di chi ne fa le veci“, ha detto il corridore messinese ai cronisti che gli chiedevano dello spagnolo della Saxo Bank-Sungard, in odore di squalifica per doping. “Se mi staccherà con le sue forze o no non lo so ma non vincere sarebbe una sconfitta se so di aver dato il massimo. La sua vicenda doping? Ci mettono troppo a giudicarlo“.

Chiaro Nibali, che poi però analizza senza accenni di polemiche i possibili risvolti della corsa rosa e il duello con Contador: “Uno così, se è in condizione, come per esempio Gilbert nelle Classiche, non si batte. Però in una corsa di tre settimane può succedere di tutto. Gli imprevisti sono dietro l’angolo; un giorno puoi andare fortissimo e l’altro magari prendi la cotta. Non c’è niente di scontato“.

In ogni modo, non ci sarà solo l’iberico da tenere d’occhio. Da Scarponi agli spagnoli Rodriguez e Sastre, fino ad arrivare a Kreuziger e Menchov. I possibili concorrenti sono molti, senza contare le eventuali sorprese. Contador, fra l’altro, mette proprio Nibali come principale favorito: “Potrei dire la stessa cosa di lui – è stato il commento del siciliano – ma ce ne saranno anche altri, sarà un Giro pieno di sorprese“.

I motivi per seguire l’edizione 2011, che domani prende il via con la cronometro a squadre, insomma, ci sono tutti. Nibali avrà bisogno di una grande squadra al suo servizio per poter essere competitivo. Il corridore della Liquigas lo sa bene ed è fiducioso: “Siamo compatti. Rispetto all’anno scorso c’è l’assenza di Basso, un campione che mi ha insegnato tanto e da cui c’è sempre da imparare. Ma tutti quelli che saranno con me saranno all’altezza della situazione“.

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