Giro d’Italia, Contador un padrone “positivo” o “negativo” per il ciclismo?

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Con l’arrivo di Tropea e la scalata dell’Etna, Alberto Contador ha fatto capire ai suoi diretti avversari di essere di un altro pianeta e che, a meno di cadute o crisi profonde, difficilmente la maglia rosa verrà sfilata dalle sue spalle.

Tuttavia, mettendo da parte la forza comunque riconosciuta al “pistolero” spagnolo capace di vincere fino ad ora qualsiasi corsa a tappe cui abbia partecipato, il problema si pone sulla legittimità della sua partecipazione al Giro d’Italia, considerando la tanto famosa vicenda che lega il corridore spagnolo ad un possibile uso di una sostanza proibita, il Clenbuterolo, riscontrata nel Tour 2010 e giustificata da Contador a causa di una bistecca un po’ troppo calorica. È ovvio che la presunzione d’innocenza è un principio cardine in qualsiasi stato di Diritto che si rispetti, ma per il corridore spagnolo sono state usate due pesi e due misure. Marzio Bruseghin ed Alessandro Ballan non sono stati convocati dalle loro squadre, la Movistar e la BMC a causa dell’ inchiesta Lampre che vede loro coinvolti ed indagati dalla procura di Modena ed inoltre, non vi è dubbio che Contador sia venuto al Giro perché consapevole che gli organizzatori del Tour De France difficilmente lo avrebbero voluto vedere sulle strade francesi.

Zomegnan si è assunto una grossa responsabilità consentendo a Contador di disputare la corsa rosa infatti, qualora il Tas di Losanna dovesse dar ragione all’ Uci ed alla Wada sull’ inchiesta “Clenbuterolo” allora il Giro dovrà essere tolto a Contador, sempre qualora il corridore spagnolo riuscisse a vincerlo, ma allora bisogna chiedersi, cosa rischiamo di vedere nei prossimi giorni, finzione o realtà?

Un’ altra situazione paradossale è rappresentata dalla lista dei sospetti pubblicati dall’Equipe sui 192 partenti del Tour 2010. Fra loro si staglia la figura del russo Denis Menchov finito terzo, che è il solo ad avere un bel 9 in pagella: è infatti terzo anche fra i più sospettati, dal momento che il 10 lo meritano soltanto lo spagnolo Barredo e l’ucraino Popovych. Con 8 segue una lista nutrita di corridori fra i quali il primo italiano, Nocentini. Petacchi e Santambrogio sono fra quelli che hanno 6, Ballan 5 come il vincitore del Tour Contador. Quinziato ha 4 come Lance Armstrong; Ivan Basso è fra i 3 con Cunego, Da Dalto, Felline e Tiralongo. Seguono gli «insospettabili» che hanno 2, 1 o addirittura zero in pagella come lo svizzero Cancellara e gli italiani Bellotti e Malori.
La lista era estremamente riservata, L’Equipe l’ha pubblicata avanzando l’ipotesi che – visti i voti bassi dei primi classificati – forse l’Uci ha sbagliato i calcoli. Ma che senso ha pubblicare una lista di “sospetti” e poi per quale motivo renderla pubblica solo ora?

È opinione di che vi scrive che la lotta al doping va fatta si, a 360°, ma con certezza ed assoluta chiarezza altrimenti si corre seriamente il rischio di rivedere un nuovo caso come quello successo al nostro povero, ma mai dimenticato, Marco Pantani.

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