Il calcio italiano naufraga in Europa. L’analisi di una crisi senza fine

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Di solito quando una squadra arriva a vincere il triplete dà alla sua nazione d’appartenenza un ritorno d’immagine importante, alzando l’asticella della competitività del proprio campionato e ponendosi come modello di riferimento per chi aspira a diventare il numero uno.

L’impresa dell’Inter nella scorsa stagione ha sortito però l’effetto contrario nel calcio italiano, dell’Inter del triplete è stato incensato il solo Mourinho mentre i giocatori, veri protagonisti, sono stati snobbati venendo preferiti per il pallone d’Oro il “Messia” Messi e i giocolieri spagnoli.

Il sistema calcio Italia è fallito perchè qui si vive di competizione interna e le big non sanno più confezionare un progetto vincente. Per primeggiare in Europa non bastano le stelle e il modulo del Milan dimostra ancora una volta che l’Ibradipendenza non paga o che alla Roma capita troppo spesso di sentirsi superiore all’avversario per poi ritrovarsi con le ossa rotte e tanti rimorsi.

Mi capita spesso di vedere le partite di calcio estero e rimango impressionato dalla velocità con cui le squadre si affrontano e non riesco a capire perchè in Italia non succede. In Inghilterra fanno più partite di noi eppure corrono e pensano ad una velocità superiore idem in Spagna e in Germania e come ha dimostrato lo Shaktar ieri sera all’Olimpico anche nelle altre nazioni si inizia a pensare ad un altro calcio.

La serie A è in crisi perchè le grandi non importano più campioni affidandosi a cavalli di ritorno come Ibra e Cassano il Milan, Toni e Barzagli per la Juventus, mentre l’Inter in estate ha avuto la presunzione di definirsi perfetta per poi esser costretta ad un massiccio intervento invernale.

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