Il piano di Ancelotti si chiama Roma

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Non ci vuole granchè per capire che l’esperienza di Carlo Ancelotti sulla panchina del Chelsea è ormai giunta alla conclusione. Dopo il “double” centrato lo scorso anno nella stagione d’esordio in Premier, il tecnico di Reggiolo quest’anno, sia per demerito suo che per quello di altri, ha dovuto faticare più del previsto in campionato dove ad un certo punto della stagione i Blues rischiavano addirittura di mancare la qualificazione alla prossima Champions League. Ed è stata proprio il fallimento nella massima competizione calcistica europea ad incrinare i rapporti con il patron Roman Abramovic e a scrivere la parola fine dell’avventura inglese di Carletto: l’eliminazione subìta nei quarti di finale ad opera del Manchester United nel derby tutto inglese ha irritato sia Ancelotti che il patron russo che aveva chiesto espressamente al tecnico il trionfo in Europa.

Oggi l’allenatore, ancora per poco, del Chelsea ha rilasciato un’intervista interessante al tabloid britannico Sun facendo intuire l’imminente addio all’ambita panchina londinese dichiarando: “Ho un piano per la prossima stagione, ma non è opportuno rivelarlo adesso. Non ne ho parlato con i giocatori e non sono coinvolto nei prolungamenti dei loro contratti. Ma sono tutti bravi professionisti e sanno bene che a volte nel calcio il manager può cambiare. Al momento stanno lavorando con me e magari lavoreranno con me in futuro, o forse lo faranno con un altro allenatore“.

E il piano in questione si chiama Roma. Ancelotti non ha fatto mai mistero di essere rimasto particolarmente affezionato ai colori giallorossi e di voler allenare nella capitale avendoci giocato per otto lunghissimi anni. Il cambio di proprietà da Unicredit alla cordata americana capeggiata dall’imprenditore di origini italiane Thomas DiBenedetto che ha segnato la fine dopo 18 anni dell’era Sensi, può sicuramente agevolare tutto ciò e le possibilità che Carletto faccia ritorno a Roma sono davvero concrete anche perchè Vincenzo Montella, dopo gli ultimi deludenti risultati, non verrà riconfermato alla guida della prima squadra dopo aver preso il posto del dimissionario Claudio Ranieri.

Certo, tanto dipenderà anche dall’accesso, ormai difficile, in Champions League ma l’idea di un progetto forte e serio per lanciare la Roma nell’olimpo del calcio europeo affascina Ancelotti che accetterebbe l’incarico anche senza la partecipazione alla coppa più prestigiosa plasmando la squadra a sua immagine e somiglianza e che vedrebbe così realizzato il suo sogno nonostante certi rumors provenienti dall’estero vogliono in pole per la panchina giallorossa il tecnico del Porto dei record, nonchè allievo di Josè Mourinho, Andrè Villas Boas.

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