Crisi Inter, Moratti insoddisfatto e senza un progetto

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massimo moratti |© Valerio Pennicino/Getty Images

Diversamente dal comandante Schettino che abbandonò la sua nave mentre naufragava sulle coste dell’Isola del Giglio, il presidente nerazzurro Massimo Moratti, che di fatto ha visto affondare la sua Inter contro il Novara e nelle ultime partite, rimane al timone confermando al tempo stesso la fiducia a Ranieri.

La crisi c’è, ed è evidente, con i numeri riguardanti il mercato in entrata e in uscita impietosi: considerando come dal glorioso 2010 ad oggi i nerazzurri abbiano incassato 90 milioni di euro dalle cessioni e ne abbiano investiti 70 portando a casa giocatori che poco o nulla si sono inseriti nell’ossatura di gioco della squadra attuale. Ranocchia, Pazzini e Nagatomo sono gli unici a rimanere nell’olimpo dei più utilizzati, dovendo scartare la lunga lista di promesse non mantenute, tra cui Jonathan, Biabiany, Coutinho, Alvarez, Zarate, Forlan, Castaignos, etc. Il ricambio generazionale non c’è stato, e l’Inter ha continuato a cullare l’ipotesi di poter tornare sul tetto del mondo con gli stessi eroi di Madrid del 2010, a due anni di distanza, non considerando come due anni nel calcio rappresentino un’eternità. Ha prevalso la logica del presidente tifoso, e non quella dell’imprenditore che riesce a fare una pura e tecnica analisi dei pro e i contro. I risultati tirando le somme sono evidenti e per uscire da questa spirale, c’è davvero bisogno di un progetto nuovo.

massimo moratti |© Valerio Pennicino/Getty Images

Moratti intervistato dai giornalisti ha spiegato il momento che sta vivendo in prima persona come presidente del club nerazzurro: “È chiaro che in questo momento molto soddisfatto non posso essere, però questa è una squadra che ha vinto tanto e se ha vinto tanto, tutto diciamo, significa che i giocatori erano messi insieme bene, ma soprattutto eccezionali singolarmente e molto bravi. Ai questi giocatori ci siamo abituati, ci siamo abituati anche al lato stilistico di ognuno di loro, perciò cambiarli non è facile, perché devi trovare giocatori allo stesso livello e vorresti quasi rivedere lo stesso giocatore da giovane. Quindi è abbastanza difficile trovare un modello al quale poco a poco riesci a cambiare nei pezzi, in modo di riavere subito quello che avevi prima. Quindi puoi e devi farlo con calma e, nella calma, ci sta anche ci siano dei periodi nei quali le cose non vadano bene. Questo è il periodo attuale, come lo è stato a inizio anno”.

COMPLICE LA SFORTUNA – Il numero uno nerazzurro conferma la fiducia all’attuale tecnico interista, spiegando come nelle ultime sfide la squadra sia stata spesso anche sfortunata:”Claudio Ranieri è una persona molto per bene, che si è trovato un po’ in difficoltà all’inizio e poi avuto modo di esprimersi meglio, caricare la squadra e avere buoni risultati. Poi adesso è arrivata anche un po’ di sfortuna, partita di Roma a parte, che non è stata per niente sfortuna, ma che è stata estremamente brutta e basta. Quella contro il Novara è stata abbastanza sfortunata, come anche quella contro il Palermo, se vogliamo. Quindi certamente Ranieri non è stato neppure aiutato da questo e noi non siamo stati conseguentemente aiutati. Però, questo non cambia quello che può essere il programma”.

PROGETTO – Moratti continua il discorso, ma sembra quasi infastidito dalla parola ‘progetto’: “Continuiamo a parlare sempre di progetto, che è una cosa che mi fa venire in mente sempre qualcuno che ti dice qualche cosa che succederà chissà quando… Ma che progetto? Il calcio lo viviamo ogni settimana con tutta la passione, la paura, il dolore e la felicità. Quindi parlare di progetto dà sempre un po’ fastidio. Io credo che ogni giorno siamo qui a cercare di fare in modo che arrivi la fine con qualche soddisfazione in più di quelle minime che ci sta dando adesso. E soprattutto stiamo lavorando molto per cercare di capire come costruire la squadra che invece possa riportarci ad avere più fiducia ancora di quella che pensavamo di avere all’inizio dell’anno. Mi sembrava non male questa squadra, poi invece purtroppo così non è… Ma più ho fiducia ancora negli anni prossimi, portando ragazzi giovani”.

Senza i tre punti di Bologna ai tifosi non basteranno più le promesse di un futuro migliore, questo è certo.

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