J.Cesar, il nuovo attaccante nerazzurro

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Piede raffinato, numeri da giocoliere. No, non si tratta dell’ennesimo funambolo brasiliano. O meglio, è brasiliano ma di professione fa il portiere. Addirittura secondo alcuni è il migliore al mondo nel suo ruolo, avendo raccolto il testimone di un Buffon tormentato dai continui infortuni. In lacrime ai microfoni di “O Globo”, sembrava pensarla diversamente sul suo conto in occasione di Brasile-Olanda, quando, proprio un suo errore di posizione, spianò la strada alla doppietta del compare nerazzurro Sneijder.

L’opinione pubblica verde-oro perdonò il “misfatto” dirottando su Felipe Melo i moti di crocefissione. In nerazzurro viene idolatrato per le sue gesta, e amato per il suo amore. Sì, perché il brasiliano non perde occasione per salutare i propri tifosi augurandogli “buone vacanze”, neanche al Mondiale, mentre si sta giocando una fetta di carriera.

La reattività e i riflessi hanno fatto del numero uno nerazzurro un estremo difensore di prima fascia. Degno erede del connazionale Dida dei tempi d’oro, lo emula talvolta anche nelle defaillance. Già, perché lui è un portiere d’istinto per non dire pazzo. Una caratteristica che ben si sposa con le doti di un grande attaccante. Infatti, se chiedete a J.Cesar l’identità della sua musa lui vi risponderà “Ronaldinho”. Gli addetti ai lavori raccontano dei proficui insegnamenti che Dinho dispensava all’allievo J.Cesar durante gli allenamenti in nazionale. Guardando i risultati si evince chiaramente la mano del maestro. Inter non temere: se il Milan prende Ibra ci pensa J.Cesar. Ecco un piccolo assaggio del suo repertorio:
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Eh già, abbiamo perso un grande attaccante. Tuttavia, non si può imputare niente al brasiliano, l’estro è un dono di Dio, ma la corsa ce la devi mettere tu. Ronaldinho docet.

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