Juventus Stadium, acciaio non conforme? Procura apre inchiesta

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Juventus Stadium | © Valerio Pennicino/Getty Images

E’ trascorso solo poco più di un mese dall’inaugurazione dello Juventus Stadium, il nuovissimo impianto casa della Juventus e il primo in Italia di proprietà di un club. La decisione di realizzare un impianto di proprietà in stile inglese e tedesco era stato elogiato da tutti, anzi, a dire il vero si auspicava che in molti seguissero, a breve termine, la strada intrapresa dalla Juventus dando così una scossa al movimento calcistico italiano troppo stagnante negli ultimi anni richiamando allo stadio tutte quelle persone che oggi preferiscono guardare le partite in tv. Elevato infatti il costo del biglietto per assistere a gare in impianti troppo obsoleti e che non sono dotati di tutti quei servizi che invece offrono gli stadi inglesi e tedeschi. Meglio rimanersene a casa quindi adagiati sul divano e fare l’abbonamento alle pay-tv.

Juventus Stadium | © Valerio Pennicino/Getty Images
Questo è stato l’andazzo degli ultimi anni ma con il rivoluzionario, parliamo dell’Italia ovviamente, Juventus Stadium la storia era destinata a cambiare con la possibilità, in futuro, di vedere finalmente tutti gli stadi pieni. Proprio oggi però è arrivata la notizia che potrebbe macchiare il progetto bianconero perchè la Procura di Torino ha aperto un’indagine, condotta dal pm Gabriella Viglione, sulla costruzione del nuovo stadio, in particolare sui materiali utilizzati. Precisiamo, la Juve non risulta indagata ma compare come parte lesa perchè l’indagine sarebbe partita proprio su una denuncia del club di Corso Galileo Ferraris. Il motivo? Pare che per la realizzazione dell’impianto sia stato adoperato, in perfetto stile italiano, dell’acciaio non conforme alle norme. La Procura ha così avanzato l’ipotesi di reato, al momento solo teorica, di pericolo di crollo colposo, falso ideologico e frode in commercio. Stamattina gli inquirenti hanno acquisito i documenti relativi alla realizzazione dello stadio, sul registro degli indagati sono finite 3 persone, gli ingegneri Francesco Ossola e Paolo Erbetta in qualità di direttori dei lavori, e Giovanni Quirico, un dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Torino responsabile del collaudo dello stadio.

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