Messina: Di Lullo vuole il ripescaggio in Seconda Divisione

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Messina aspetta la data dell’8 giugno in cui è in programma l’arrivo in città del patron della società siciliana Alfredo Di Lullo e dei suoi più fidati collaboratori che incontreranno sia i componenti dello staff societario, sollevati dall’incarico nei giorni scorsi, sia i giocatori che aspettano le tre mensilità arretrate e la concessione dello Acr Messinasvincolo, richiesto da tredici degli under 25.
La proprietà è intenzionata a rinnovare sia lo staff dirigenziale che la rosa della squadra anche in vista di un possibile ripescaggio in Seconda Divisione: infatti Di Lullo si è affidato ad uno dei migliori esperti di diritto sportivo, l’avvocato Mattia Grassani per curare gli interessi della società giallorossa.
La Covisoc (l’organismo di controllo dei bilanci delle società sportive) ha già dato un suo parere, ora si attende la risposta della Figc che si riunirà il 14 luglio per le iscrizioni ai campionati professionistici della prossima stagione.
Il patron ha comunque dichiarato di poter allestire una rosa competitiva in Seconda Divisione anche in due settimane per rilanciare nel calcio che conta l’Acr Messina.

1 COMMENTO

  1. La telenovela Messina Calcio – Di Lullo boicottato

    E’ proprio una telenovela quella dell’ACR Messina Calcio. Non si capisce cosa o chi c’è dietro le azioni del Sindaco Buzzanca, e il Sig. Bonina & Co. Ci chiediamo come mai si vuole impedire a un valente imprenditore Italiano che vuole dare un pò di onore, orgoglio e dignità calcistica, a una già bistrattata città del sud, come Messina, e comunità della provincia, che è stata maltrattata dai suoi compaesani anche nel calcio? C’è da pensare a una strana regia che in realtà non vuole consegnare la squadra a chi di calcio se ne intende, perchè è di calcio che Di Lullo parla e non di speculazione come hanno fatto i precedenti “Patro” e si è visto l’eèilogo. Noi liberi dell’informazione pensiamo che Di Lullo debba andare a dare il suo contributo di sportivo e di imprenditore altrove, dove si merita il suo sforzo. E se i messinesi, non i tifosi che c’entrano nulla, che non vogliono Di Lullo debbano dare all’imprenditore fino all’ultimo euro che ha speso, che pare da fonti ben informate sia di circa 550 MILA Euro, e non approfittare in maniera poco ortodossa volendo offrire quasi la metà. Perciò Sig. Bonina se veramente vuole impegnarsi adare orgoglio e dignità al calcio messinese, restituisca quanto ha investito a chi voleva farlo. Eppure tutta la telenovela, leggendola dalla stampa a noi sembra un boicottaggio e un istigazione a Di Lullo di mollare.
    Notizie Sportive – Aigfreelance

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