Milan, Cassano: “Se non sono più bravo, smetto”

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antonio cassano | © Claudio Villa/Getty Images

E’ un Antonio Cassano a 360° gradi quello che si racconta ai microfoni di Mediaset Premium, per la trasmissione sportiva Studio Sport. L’attaccante del Milan, ricevuta l’idoneità per giocare nuovamente a calcio, è pronto a vivere una seconda vita.

Aggregato alla Primavera, Fantantonio è tornato subito al gol durante l’allenamento di ieri. Allegri potrebbe addirittura convocarlo già per l’incontro casalingo di domani contro la Fiorentina. Ripercorriamo i temi più caldi dell’intervista a Cassano realizzata dal giornalista di Premium Pierluigi Pardo.

Inizialmente Cassano parla della paura avuta nelle ore seguenti al malore accusato dopo Roma Milan, il 31 ottobre scorso:

Ho avuto paura, sopratutto quattro giorni prima dell’operazione, ma non per me, sopratutto per i miei cari, mio figlio, mia moglie. E’ trascorso un giorno e mezzo che non riuscivo a parlare, facevo fatica a ricordarmi le cose, però l’importante è che sia tutto passato, che adesso stia bene.

Fantantonio vuole poi ringraziare tutte le persone che gli sono state vicino, non nascondendo un certo stupore:

Mi ha fatto tanto piacere come mi siano stati vicino in quei momenti, dal Real Madrid al Barcellona, Mourinho, Capello, Del Neri, Iniesta, mi ha chiamato veramente il mondo intero. Ho capito quanta gente stima sopratutto l’uomo, non il calciatore, e questa è la cosa più importante. Sono rimasto contento per il rispetto che mi hanno portato gli stessi tifosi delle squadre avversarie che in campo mi fischiavano.

Un ringraziamento doveroso poi alla società rossonera, con due dediche particolari:

Voglio ringraziare tutta la società del Milan, dal presidente Berlusconi a Barbara (la figlia del presidente ndr), in particolar modo al dottor Galliani, per avermi curato e messo a disposizione le migliori strutture sanitarie possibili. Nel periodo più buio Galliani mi chiamava anche due volte al giorno, mi spiegava come stavo. E sopratutto voglio ringraziare chi mi ha salvato la vita, Tavana (il responsabile medico dei rossoneri ndr). Se non mi avesse preso per i capelli sarebbe stata dura restare su questo mondo.

antonio cassano | © Claudio Villa/Getty Images

Non manca inoltre una dedica speciale all’attuale commissario tecnico della Nazionale Cesare Prandelli, che non ha mai smesso di credere nel recupero del talento di Bari vecchia:

Un’altra persona molto importante, direi fondamentale, per il mio recupero è Cesare Prandelli. Lo ringrazio perché ha sempre detto a tutti, specialmente a me, che mi avrebbe aspettato fino all’ultimo momento per convocarmi agli Europei.

Una battuta anche sul quarto di finale di Champions che ha visto i suoi compagni di squadra del Milan essere eliminati dagli spagnoli del Barcellona. I blaugrana secondo Cassano:

Giocare contro Messi è dura. Ci può essere Cristiano Ronaldo, Rooney, Cassano, Ibrahimovic, se l’argentino è in giornata è impossibile per chiunque. Mourinho dice che è difficile battere il Barcellona perché è la squadra più forte degli altri, poi le polemiche che ci sono intorno ai blaugrana fanno parte dello spettacolo, del quale mi interessa ben poco. Per me il Barcellona è imbattibile.

Cassano si è però detto convinto che in Italia sia ancora il Milan la squadra da battere, lanciando così la sfida ai bianconeri della Juventus:

Il campionato lo vince il Milan. Se loro le vincono tutte, e noi le vinciamo tutte e otto, complimenti a loro ma siamo noi a vincere.

Circa le sue condizioni fisiche, l’attaccante rossonero si mostra schietto e sincero:

Se mi accorgo che fra sei mesi, un anno, non sono più il calciatore di prima, smetto. Perché voglio che la gente si ricordi del Cassano bravo, non di quello che fa compassione. Se non sto più in piedi vado a casa.

Infine a Cassano viene chiesto un commento sulle ultime notizie che stanno scuotendo la Serie A, con lo scandalo del calcioscommesse sempre attuale:

Non lo so se è vero o meno, però se una persona trucca una partita è un uomo senza dignità, perciò deve andare fuori, non dovrebbe fare nemmeno l’allenatore dei ragazzi.

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