Mondiali Daegu, Fulmine Jeter, Montsho nella storia. Squalificato Robles

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Gli Stati Uniti si prendono la rivincita nei 100 m femminili sulla Giamaica con l’oro di Carmelita Jeter e prima volta per il Botswana con il titolo per la Montsho nei  400 m. Sono state sei le finali nella terza giornata, bellissime quelle dei 100m con l’americana Jeter che conquista l’iride precedendo la rediviva Veronica Campbell – Brown autrice di un miracolo visto che correva in ottava corsia con il brozo andato all’atleta di Trinidad Baptiste.

©ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images
Al cardiopalma anche la finale dei 400m femminili con Allison Felix, la favorita alla vigilia, superata di un soffio dalla Montsho che regala alla piccola nazione del Botswana una gioia immensa. Finale con il giallo quella dei 110 ostacoli uomini con il cubano Robles che taglia l’arrivo davanti a tutti ma che poi viene squalificato per aver danneggiato il cinese Liu Xiang a vantaggio dell’americano Richardson che conquista una medaglia d’oro decisamente insperata alla vigilia. Gran bella gara anche la finale dell’asta uomini con un altro titolo non pronosticato per il polacco Pawel Wojciechowski  al termine di una gara a dir poco entusiasmante e ricca di sorprese. Il polacco, con 5,90 metri (miglior prestazione dell’anno), ha preceduto il cubano Lazaro Borges, argento con la stessa misura. Il talentuoso francese Renaud Lavillenie deve accontentarsi ancora una volta della medaglia di bronzo con 5,85. Unica finale che ha mantenuto il pronostico è stata quella del peso donne con la vittoria netta della neozelandese Adams che, con 21.24, stabilisce anche la miglior prestazione in un campionato del mondo. Con la misura di 77,04 metri, ottenuta al primo tentativo, il capitano azzurro Nicola Vizzoni si è qualificato all’ottavo posto nella finale del getto del peso maschile ai Mondiali di Daegu. La medaglia d’oro è andata al giapponese Koji Murofushi, che con 81,24 ha battuto l’ungherese Krisztian Pars (argento con 81,18) e lo sloveno Promoz Kozmus (bronzo con 79,39). Bella prova del capitano azzurro, unica luce in un mondiale tricolore, fino a questo momento di livello imbarazzante.

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